«Rapporto hotel-banche Bene la sostenibilità»
Finanziamenti agli alberghi post-crisi. Pallanch (Asat): aspettative di nuovo positive
«Ha ragione Calabrò — dice Pallanch (Asat) —. L’investimento alberghiero deve essere sostenibile».
TRENTO Il clima che si respirava prima della crisi, con un supporto molto forte delle banche a fronte di un’economia che continuava a crescere, non tornerà più. «Ora ci sono senso di responsabilità e riguardo alla sostenibilità molto più radicati» afferma il direttore di Asat, Roberto Pallanch, che comunque guarda con favore ai segnali di fermento del comparto alberghiero, «se c’è ripresa significa che le aspettative sono tornate positive». Una conferma della vocazione territoriale viene dalla classifica italiana di Unioncamere del Pil turistico: la provincia di Bolzano è al primo posto con 16.312 euro di Pil pro-capite, il Trentino al quinto posto con 9.993.
Il direttore dell’associazione albergatori prende spunto dalle due interviste pubblicate dal Corriere del Trentino ai direttori di Sparkasse e Volksbank, Nicola Calabrò e Johannes Schneebacher. «Il ragionamento di Calabrò mi è sembrato sincero e utile — riconosce Pallanch —. In passato i finanziamenti venivano concessi senza alcuna valutazione di fattibilità. Negli anni pre-crisi le banche in provincia si trovavano in un contesto economico di crescita. Dopo la crisi, non prevista nemmeno dagli esperti, quelle condizioni non tornano più». Calabrò aveva sottolineato che in questa fase le banche sono inondate di liquidità, ma prestano solo ai soggetti che hanno un certo merito di credito. «Se le aziende sono sottocapitalizzate, non si fa business».
Un’altra questione, ancor più mirata sul turismo, l’ha sollevata il direttore di Volksbank: i finanziamenti ad un hotel sono condizionati non solo alla bontà del business, ma anche al contesto complessivo. «Un ragionamento che sta in piedi — osserva Pallanch —, ma è difficile vedere da noi imprenditori che hanno in animo di investire in posizioni isolate. Per me piuttosto è importante spingere sul “contesto” a livello provinciale, per cui dico che ad esempio una buona infrastrutturazione è essenziale per far prosperare un’impresa».
Al direttore di Asat interessa sottolineare «che da un anno a questa parte, vedendo i dati Scouting presentati a Expo Riva Hotel, confermati poi da altre rilevazioni provinciali, gli alberghi trentini esprimono segnali di ripresa. C’è voglia di ampliarsi, la redditività aumenta e alcuni costi vengono abbassati. Il settore si sta muovendo. Negli anni scorsi quando l’imprenditore di fermava era essenzialmen- te per un problema di incertezza. Se ora c’è ripresa, significa che le aspettative sono positive. Ma comunque, dato il cambiamento di paradigma economico, nell’imprenditore c’è più attenzione alla sostenibilità dell’investimento».
Ma come fa l’albergatore a valutare approfonditamente il suo investimento? «C’è un ventaglio di strade praticabili — fa notare il direttore di Asat —. Dall’assistenza della banca stessa, che affianca l’imprenditore, a meno che egli non sia così strutturato da poter far da solo. Anche in associazione si può ragionare bene sull’investimento, magari con un focus sulla cultura manageriale in azienda. In altri casi ci si può rivolgere a consulenti specializzati per una soluzione completa “chiavi in mano”». Con un progetto «bancabile» dunque gli ostacoli per riceve credito dovrebbero cadere. Ma ancora Schneebacher di Volksbank sottolineava che la bellezza del territorio trentino, rispetto a quanto si fa in Alto Adige, è «poco sfruttata» e che oltre ai soldi servono «idee valide». «La cura del territorio che esiste in Alto Adige, almeno in alcune zone del Trentino non è riscontrabile. Ma se guardiamo fuori dei nostri confini non possiamo certo lamentarci. Il confronto — conclude — comunque fa sempre bene». Intanto ieri Federalberghi prevedeva 2,6 milioni di italiani in movimento all’Epifania, +10,7%, il 95% in Italia.