Corriere del Trentino

Valanga killer Perdono la vita madre e figlia

Tragedia in Venosta. Salve altre sette persone, il maltempo ostacola i soccorsi

- di Luigi Ruggera

Una valanga ha travolto ieri una comitiva a Malga San Valentino, in Alta val Venosta. Due le vittime: una donna di 45 anni e la figlia di 11.

BOLZANO Le hanno trovate una sopra l’altra, entrambe travolte dalla valanga. Le vittime sono madre e figlia: la bambina, M.T. di 11 anni, è stata trovata già morta dai soccorrito­ri, mentre sua madre, P.T. di 45 anni era stata estratta dalla neve ancora in vita, anche se in condizioni disperate. La donna è poi deceduta poche ore dopo il ricovero all’ospedale di Silandro: le sue condizioni erano troppo gravi e non ha avuto scampo. Le due vittime erano state del resto recuperate dopo quasi un’ora e mezza dal distacco della valanga, a causa delle condizioni meteo proibitive che avevano impedito un rapido soccorso. La madre, travolta in pieno dalla valanga, era stata recuperata per prima. Poi, continuand­o a scavare nello stesso punto, ma più sotto, i soccorrito­ri hanno rinvenuto anche il corpo ormai senza vita della figliolett­a, di appena undici anni. La doppia tragedia è avvenuta ieri pomeriggio in Alta Val Venosta, dove madre e figlia stavano trascorren­do la settimana bianca assieme ad una comitiva di amici, tutti della Germania.

La comitiva faceva parte di un’associazio­ne sportiva tedesca, tutti di Ludwigsbur­g, cittadina del Baden-Wuerttembe­rg, in vacanza nel comprensor­io sciistico di Belpiano Schöneben. Ieri il gruppo ha deciso, verso le 14, di uscire da una delle piste di Malga San Valentino per effettuare un’escursione nella neve fresca, ad alcune centinaia di metri di distanza dal tracciato. In totale si trattava di nove persone che, secondo quanto riferito ai soccorrito­ri, avrebbero deciso di effettuare una sorta di corso fuoripista, nonostante gli espliciti divieti e l’elevato pericolo valanghe. Un’iniziativa rischiosis­sima. I turisti sono stati tratti in inganno dallo splendido paesaggio dopo le abbondanti nevicate degli ultimi giorni, sottovalut­ando però i pericoli. Il bollettino valanghe indicava pericolo marcato (grado 3 di 5) in tutto l’Alto Adige. Sulle montagne sopra il lago di Resia si registra oltre un metro di neve fresca. Non appena il gruppo ha iniziato la discesa nella neve fresca, si è staccata una valanga di grandi dimensioni, dal fronte di oltre cento metri: la disgrazia si è verificata alle 14 nei pressi di cima Seeköpfl a 2.100 metri di quota, poco lontano dalla stazione intermedia della cabinovia. La slavina ha subito inghiottit­o madre e figlia, mentre gli altri sette membri non sono stati colpiti, se non marginalme­nte, dalla massa di neve, e sono rimasti illesi.

L’allarme è stato lanciato subito, ma a causa del forte vento e della visibilità scarsa non sono potuti intervenir­e gli elicotteri, né dall’Alto Adige, né dalla vicina Austria. Per evitare ulteriori distacchi di valanghe è stato evitato anche l’utilizzo delle motoslitte. I soccorrito­ri — sul posto sia gli uomini del Cnsas che dell’Avs — e i carabinier­i sono così saliti con gli sci e le pelli di foca oppure con le ciaspole. Le due disperse sono state localizzat­e e recuperate dopo lunghe ricerche, durate così ala madre dopo oltre un’ora.

«Le condizioni erano proibitive, con raffiche di vento di cento chilometri orari» racconta Thomas Folie, soccorrito­re del Cnsas. Nella stessa zona della Alta val Venosta, 19 anni fa, ci fu una valanga con una tragica similitudi­ne con la disgrazia di Malga San Valentino: anche in quel caso tra le tre vittime ci furono madre e figlia, in quel caso di 58 e 28 anni..

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L’intervento Gli uomini del soccorso alpino del Cnsas e dell’Avs sono intervenut­i in massa: sul posto circa cinquanta uomini

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