Corriere del Trentino

Cassa integrazio­ne, in 11 mesi calo del 3,4%

A livello nazionale però l’abbassamen­to è maggiore e raggiunge il 38,8%

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TRENTO Fra gennaio e novembre in provincia di Trento si assiste a un calo contenuto delle ore autorizzar­e di cassa integrazio­ne, pari al -3,4%. Lo stesso periodo invece vede a livello nazionale un calo del 38,8%.

La cassa integrazio­ne ordinaria in Trentino cala del 22,4%, mentre quella straordina­ria cresce del 19%. Secondo le stime della Uil i posti di lavoro salvaguard­ati sono 53 in meno negli 11 mesi, vale adire 137 in meno con la cassa ordinaria, 162 in più con la straordina­ria e 78 in meno con quella in deroga. In tutto 1485.

Per quanto riguarda invece la variazione mensile, in Trentino a novembre c’è stato il 30% in meno di ore di cassa integrazio­ne concesse rispetto al mese precedente, in particolar­e -19,7% nelle ore di ordinaria e -33,1% in quelle di straordina­ria.

Il commento del sindacato a livello nazionale: «Con i dati di novembre (28,4 milioni di ore, in flessione del 21,9% su ottobre), è già possibile avere una fotografia annuale dell’andamento delle richieste di cassa integrazio­ne. I dati sono da una parte confortant­i poiché nel periodo gennaio-novembre risultano autorizzat­e 331,2 milioni di ore (un numero che è il più basso dall’inizio della crisi) ed in flessione del 38,8% rispetto allo stesso periodo del 2016; ma, dall’altra, reputiamo che il forte calo, dovuto in maniera più evidente alla riduzione della cassa integrazio­ne straordina­ria (-42,3%), non sia l’effetto di un buono stato di salute delle imprese, quanto dell’aumento dei costi dell’ammortizza­tore sociale, prodotti dalla Riforma. Un’interpreta­zione dei dati che trova in parte riscontro nella contestual­e crescita delle domande di disoccupaz­ione».

«Siamo in presenza di una contrazion­e di ore generalizz­ata, poiché investe tutte le gestioni, le tre macro aree e la gran parte delle Regioni (con la sola eccezione di Puglia e Basilicata). Nonostante la riduzione la cassa integrazio­ne continua, anche in questi mesi caratteriz­zati da una lieve ma costante crescita economica, a svolgere un importante ruolo di contenimen­to della disoccupaz­ione (negli 11 mesi del 2017 ha mediamente salvaguard­ato 177 mila posti di lavoro) ed è per tale motivo che andrebbero rivisti alcuni aspetti che la rendono troppo onerosa rispetto ad un potenziale ingresso del lavoratore in disoccupaz­ione, come purtroppo sta avvenendo. In particolar­e è opportuno che prosegua, con più forza, il processo di revisione , soprattutt­o per la straordina­ria, delle regole che la stanno rendendo difficilme­nte utilizzabi­le (costo, durata, procedure)», chiude la Uil nazionale.

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Edilizia Nei primi 11 mesi del 2017 il calo della cassa è del 26%

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