Un miliardo di evasione Bort: «Stima eccessiva»
Secondo la Cgia di Mestre, che parte da dati Istat, nel 2015 l’evasione delle imprese in Trentino è stata di 821 milioni di euro. Complessivamente le imposte evase salirebbero a 1,069 miliardi di euro, vale a dire 13,5 euro per ogni 100 euro di gettito incassato. Bort (Camera di commercio): «Cifra inverosimile».
L’evasione delle imprese in Italia nel 2015 dall’Istat è stimata in 93 miliardi di euro. Lo dice l’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, che fornisce pure i dati provinciali. La «sotto-dichiarazione» dei risultati economici delle imprese, quindi una non corretta dichiarazione dei redditi, in Trentino vale 821 milioni di euro, mentre in Alto Adige 759. Un altro calcolo sempre dell’Istat arriva a stimare che l’evasione in Trentino valga 1,069 miliardi, mentre in Alto Adige 1,144. Il presidente della Camera di commercio di Trento, Gianni Bort, è però molto dubbioso: «La trovo una cifra assolutamente campata in aria».
A livello nazionale i 93 miliardi incidono per il 44,9% rispetto al totale del valore aggiunto dell’economia «non osservata». Un altro 37,3% è riconducibile al lavoro irregoall’ingrosso lare, infine il 17,8% è ascrivibile ad attività illegali e affitti in nero. Totale: 207 miliardi.
Fra le categorie, l’incidenza della «sotto-dichiarazione» del reddito d’impresa è più alta fra le libere professioni (16,2%), a seguire commercio e al dettaglio (12,8%), costruzioni (12,3%).
Venendo ai dati locali, gli 821 milioni del Trentino corrisponderebbero al 4,9% del valore aggiunto provinciale, mentre i 759 milioni della provincia di Bolzano varreb- bero il 3,9% del valore aggiunto. I due dati sono i più bassi d’Italia (in testa il Molise con 457 milioni e l’8,4% del valore aggiunto). Applicando «al valore aggiunto sommerso il rapporto esistente fra il gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dai conti nazionali (al netto dell’economia non osservata)» viene stimata l’evasione. Le imposte trentine evase per 1.069 milioni significano 13,5 euro di evasione per ogni 100 euro di gettito incassato. In Alto Adige la quota di 1,144 miliardi significa 12,4 euro evasi per ogni 100 euro. Oggettivamente cifre alte: nel 2015 il prodotto interno lordo del Trentino è di 17,6 miliardi, quello dell’Alto Adige 19,96. Guardando a questo rapporto Bort ragiona: «Francamente trovo la cifra inverosimile. Come Unione Confcommercio seguiamo la contabilità per 3000 imprese e sinceramente mi pare proprio che di evasione non ce ne sia più. Perché? Fra ricevute, scontrini, controlli, studi di settore e spesometro mi sembra sempre più difficile evadere. Si aggiunga poi che circola sempre meno contante: mi sembrano cifre inverosimili. Basta andare in qualsiasi negozio, mi pare proprio che non ci sia più l’abitudine a non dare lo scontrino».
La Cgia invece è convinta di questi dati e commenta, con Paolo Zabeo: «Per combattere questa piaga la strada da percorrere è una sola: ridurre il peso del prelievo fiscale e rimuovere i numerosi ostacoli burocratici che condizionano, di fatto, coloro che ogni giorno fanno impresa. In altre parole: pagare meno per pagare tutti. Ovviamente gli evasori seriali vanno perseguiti e messi nelle condizioni di non farlo più, ma attenzione a non fare di tutta l’erba un fascio. Purtroppo, esiste anche un’evasione di sopravvivenza, decisamente aumentata con la crisi, per cui non pagare le imposte ha consentito in questi ultimi anni la salvaguardia della continuità aziendale e dei posti di lavoro».