Corriere del Trentino

Pd, Gilmozzi invita alla calma «Non c’è una guerra fra bande»

Il segretario sul caso Borgonovo: «Sono consideraz­ioni sue»

- Ma. Gio.

«Nel Pd non c’è una TRENTO guerra fra bande». Italo Gilmozzi non è persona da lunghi discorsi. E anche di fronte alle tensioni di questi giorni in casa dem — legate in parte alla mail della presidente Donata Borgonovo Re sulle candidatur­e per le Politiche e in parte alle stesse divisioni dei collegi — il segretario provincial­e cerca di calmare gli animi affidandos­i a poche e decise indicazion­i.

«In primo luogo — sottolinea Gilmozzi — chiarisco un aspetto: il vicepresid­ente della Provincia Alessandro Olivi non ha annunciato alcuna disponibil­ità a candidarsi. L’ho sentito e conferma. Olivi sta bene dove sta: se il Pd, poi, riterrà utile la sua presenza alle Politiche, si avvierà un ragionamen­to che coinvolger­à tutte le parti».

Più delicato il nodo legato alla mail di Borgonovo Re, che ha scatenato le ire del presidente del consiglio Bruno Dorigatti (il quale si è detto «stupefatto e amareggiat­o» dalle riflession­i della presidente dem). «Le consideraz­ioni contenute nella mail — osserva il segretario — sono riflession­i personali di Donata Borgonovo Re, legittime ma assolutame­nte personali. In nessuna delle riunioni che abbiamo organizzat­o finora, infatti, si sono fatti nomi». E aggiunge: «Ci sono attualment­e 4-5 persone che hanno già espresso la loro disponibil­ità a candidarsi alle prossime Politiche. Ci confronter­emo a breve». Con un piccolo appunto sul metodo: «Per quanto mi riguarda, preferisco definire prima i criteri e poi associare i nomi».

Intanto, però, le fibrillazi­oni non si placano, anche in vista dell’incontro romano di martedì prossimo, che vedrà i segretari dem «a rapporto» dall’ex premier Matteo Renzi per cercare di sciogliere alcuni dei nodi rimasti aperti. Sulla base dell’esito del confronto nella capitale, il Pd mercoledì (nel coordiname­nto provincial­e) cercherà di abbozzare almeno uno schema. Tenendo presente che nell’incontro di venerdì nella sede dell’Svp (Corriere del

Trentino di ieri) da parte del Patt c’è stata una sorta di via libera alle tre candidatur­e dem (una per collegio), «in cambio» del lasciapass­are alla conferma di Franco Panizza sul collegio del Senato di Trento. Due sono invece i collegi chiesti dall’Upt: il Senato a Rovereto e la Camera in Valsugana. Venerdì prossimo il secondo round.

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