Borga spara a zero: «Operazione solo mediatica»
Il consigliere punta il dito sulla spesa: «I costi sono più del doppio dei risparmi ottenuti»
Non ha mai perso la TRENTO vocazione dell’amministratore. Rodolfo Borga, già sindaco di Mezzolombardo e oggi capogruppo di Civica Trentina, fu l’unico — ormai quasi quindici anni fa — a bocciare il progetto istitutivo delle Comunità di valle.
Nel caso della riforma istituzionale Daldoss, viceversa, inizialmente ha mantenuto un approccio laico. «Non ha senso essere contrari aprioristicamente a fusioni e agglomerazioni», dice. Con il tempo, però, processo attuativo della norma e risultati globali hanno acuito le perplessità. «L’esito è sotto gli occhi di
tutti: è stata solo una riforma mediatica e i costi delle fusioni sono pari al doppio dei risparmi derivati dalle indennità soppresse».
Sono due, per il consigliere
provinciale, le fasi che hanno caratterizzato la riforma: «La prima tornata di referendum proclamava consensi unanimi, ma nella seconda tornata le fusioni sono fallite». «Evidentemente — prosegue — dall’iniziale impossibilità di manifestare dissenso s’è invece iniziato a ragionare sull’utilità delle fusioni che, alla fine, avevano un solo intento mediatico». Di più: «Per ogni euro risparmiato se ne spendono dieci». Ma sui numeri, Borga attende risposte: «Nelle ultime due Finanziarie ho chiesto dati sui piani di miglioramento, ma nulla — dice — Alla fine i risparmi attesi si riducono semplicemente al blocco del turnover, nulla a che fare con fusioni o gestioni associate». Tante, a suo dire, le contraddizioni: «Ci sono casi in cui s’è avviata la procedura associata, spendendo a Trento carte e progetti, ma poi, di fatto, le cose sono rimaste tali e quali a prima». Piccole falle nel sistema, si può dire. «Più in generale sono state poste condizioni astratte a contesti che invece meritavano valutazioni particolari». Infine una considerazione sul ruolo del Consiglio delle autonomie (o meglio: il presidente Paride Gianmoena): «Nulla di personale, ma anziché un ruolo di rappresentanza s’è appiattito sulle scelte della giunta».
Nella seconda tornata i referendum sono falliti Segno che si è cominciato a ragionare sull’utilità delle proposte Nel 2006 l’ex sindaco di Mezzolombardo si oppose all’istituzione delle Comunità Diverse le procedure abbandonate. Sono state poste condizioni astratte a contesti che invece meritavano valutazioni particolari