Il ministro norvegese: «Pronti a estradare Krekar»
Terrorismo, rassicurazioni sul trasferimento in Italia. Il 15 gennaio riprende il processo in Corte d’assise
BOLZANO Il ministro della giustizia norvegese ha annunciato che il mullah Krekar sarà estradato in Italia se sarà condannato dal tribunale di Bolzano nel processo in Corte d’Assise che proseguirà con l’udienza del 15 gennaio prossimo. Krekar, vero nome Najmuddin Faraj Ahmad, 61 anni, vive in Norvegia dal 1991. Ex leader del gruppo curdo integralista Ansar al-Islam, è a processo insieme ad altre cinque persone. «Se viene condannato in Italia, sconterà la sua pena in Italia, me ne occuperò personalmente», ha assicurato il ministro Per-Willy Amundsen. Il mullah Krekar è imputato a Bolzano insieme ad altre cinque persone Rahim Karim Twana, Hamasalih Wahab Awat, Abdul Zana Rahim, Jalal Kamil Fatah e Bakr Hamad - con l’accusa di associazione per delinquere con finalità terroristiche. Secondo l’accusa Krekar sarebbe il «capo spirituale» della cellula jihadista Rawthi Shax, smantellata a seguito dell’indagine del Ros di Trento, coordinata dal Procuratore della Dda Davide Ognibene. Il processo a carico dei sei presunti jihadisti era partito nel marzo scorso davanti alla Corte d’Assise di Bolzano. Nessuno dei sei imputati, difesi d’ufficio dall’avvocatessa Enrica Franzini, ha mai presenziato alle udienze.
Il 15 gennaio il processo dovrebbe entrare nel vivo, dopo che negli scorsi appuntamenti erano state esaminate le eccezioni e disposte le trascrizioni delle intercettazioni. Krekar, che non è mai stato in Italia, si trova attualmente in Norvegia: l’uomo non è detenuto ma è sprovvisto di documenti e la sua presenza irregolare sul territorio, dove vive anche la famiglia, è dunque «tollerata». Nella prossima udienza a Bolzano verrà inoltre presa una decisione sulla posizione di un altro dei sei imputati, Awat Wahab, che nel frattempo è stato condannato a sei anni di detenzione in Gran Bretagna, sempre per reati connessi al terrorismo: l’uomo potrebbe essere temporaneamente trasferito in Italia affinché possa seguire il processo a suo carico, oppure la sua posizione potrebbe essere stralciata in attesa che sconti la pena comminatagli Oltremanica.
I giudici saranno chiamati ad esprimersi complessivamente su sei persone