La crisi della sinistra riformista e il rilancio dell’Europa
Lavoro e demografia non sono sfide distanti, ma temi d’attualità anche e soprattutto per i territori, soprattutto per quelli di periferia. Molti di questi (Scozia e Catalogna) hanno recentemente posto il tema della responsabilizzazione locale nelle scelte politiche e amministrative, contribuendo a rendere evidente la crisi che attanaglia il concetto di Stato. Responsabilità e sostenibilità delle decisioni non sono temi da demonizzare, anzi: sono primi passi di un percorso che porta inevitabilmente alla partecipazione dei cittadini e alla condivisione di proposte per il futuro più rispondenti alle esigenze delle Comunità. È una delle sfide della nuova Europa che dovrà puntare sulla responsabilizzazione ponderata dei territori per far sì che siano motori di sviluppo e di aumento demografico.
Si badi bene che sono sfide che vanno affrontate in sede di Unione europea e risulta altresì evidente che la creazione effettiva di un mercato del lavoro comune, accompagnata da una fiscalità europea, non può che procedere di pari passo con la costituzione degli Stati Uniti d’Europa. È questa la mission dei democratici, dei socialisti e dei progressisti europei.
È da tale sfida, è dalla sfida delle sfide che deve ripartire la sinistra riformista. La sinistra ha ragione di esistere se scuote fino alle fondamenta le ragioni della disuguaglianza e se mira a cambiare un sistema di disuguaglianze che ha la sua origine proprio nei gangli più reconditi dei vari Stati. Tale processo impone però che ogni realtà locale sia determinata nell’impegno per la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa. Non va dimenticato che anche a livello nazionale l’impegno del centrosinistra dovrebbe essere rivolto a ciò.
In Europa soffia in modo consistente il vento dell’estrema destra, ma anche una corrente centrifuga. Il Trentino, il Südtirol e il Tirolo hanno un’opportunità e una grande possibilità per il presente e il futuro rappresentata dall’Euregio. È da qui che possiamo costruire un primo percorso di responsabilità, di sostenibilità, di lavoro e di sviluppo che potrà essere fondamento e modello per il futuro degli Stati Uniti d’Europa. Possiamo essere piccoli attori di un grande cambiamento. oppure, molto più semplicemente, possiamo impegnarci per realizzare il sogno di quella generazioni di giovani uomini e di giovani donne che dissero «mai più» alla fine della Seconda guerra mondiale, che sognarono la pace e che diedero il via al processo europeo. Ora tocca a noi indicare la via per continuare a realizzare questo bel sogno.