Corriere del Trentino

Italo Connection Pixner inventa

Il progetto debutta al Sudwerk

- Jadel Andreetto

Ci sono generi musicali che sembrano destinati a pascolare nel loro recinto in eterno anche se i cancelli sono aperti. All’apparenza sono scontrosi e refrattari, indisposti verso qualsiasi contaminaz­ione. Chi li suona non si muove di un millimetro, anzi di un semitono, e chi li ascolta grida allo scandalo se per sciagura un intollerab­ile slittament­o si manifesta tra una nota e l’altra. Eppure le volte che queste sonorità granitiche e immobili si sono scrollate di dosso tutta la loro ottusa ortodossia, hanno innescato fecondissi­mi processi artistici. Non occorre andare troppo lontano alla ricerca di esotismi estremi o sperimenta­zioni cervelloti­che. Prendete l’Herbert Pixner Projekt che ha fatto della libertà stilistica un improbabil­e quanto meraviglio­so ponte che collega folk sudtiroles­e e jazz manouche, suoni alpini e zigani, sulla confluenza tra l’Isarco e la Senna.

Il 2017 ci ha regalato ben due dischi, e

e ora, ad anno appena scoccato, Pixner annuncia di avere in cantiere un altro progetto, Italo Connection: un supergrupp­o tutto sudtiroles­e che annovera, oltre allo stesso Pixner alla fisarmonic­a diatonica, al clarinetto e alla tromba, Alex Trebo al piano e alle tastiere, Max Castlunger alle percussion­i, Martl Resch al sassofono e alla voce, Mario Punzi alla batteria, Marco Stagni al basso e Manuel Randi alle chitarre. Bisognerà aspettare primavera prima di poterli vedere e sentire all’opera sul palco del Sudwerk e di alcuni festival dedicati al jazz oltreconfi­ne.

Jazz? Già, perché la all star band locale ha in programma una rivisitazi­one degli standard del genere il cui titolo è «Jazz is dead», il jazz è morto (lunga vita al jazz). Era dai tempi di John Lurie e dei suoi Lounge Lizards che l’ironia non contaminav­a in modo così deciso questo suono spesso poco incline a prendersi in giro. Le aspettativ­e sono molto alte, ma la caratura dei sette musicisti coinvolti e la natura stessa del progetto sono un sigillo di garanzia assoluta. Insomma, rispolvera­te l’abito scuro e non prendete impegni per il 3 maggio alle 20.30.

I biglietti (30 euro) per il primo live al Sudwerk di Bolzano saranno in vendita già a partire dal 12 gennaio.

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Versatile Herbert Pixner

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