Corriere del Trentino

«Pd, Patt e Upt: logica da club esclusivo»

Boato (Verdi): non considerar­ci sarebbe un errore, nel ‘94 fu una débâcle E sul super-assessore: «Sui contorni della coalizione si deciderà insieme»

- di Marika Giovannini

«A volte sembra emergere una logica da club esclusivo in capo a Pd, Patt e Upt». All’inizio di una settimana fondamenta­le per la definizion­e delle candidatur­e, Marco Boato (Verdi) richiama gli alleati al riconoscim­ento della complessit­à della coalizione. E ricorda: «Nel 1994 i Progressis­ti persero collegi sicuri per aver emarginato Verdi e Socialisti».

La definizion­e delle candidatur­e nella coalizione di centrosini­stra autonomist­a sta portando alla luce tensioni e personalis­mi. Come giudica questo percorso?

«Avendo una lunga esperienza in proposito, non mi meraviglio che nella fase preparator­ia si possano verificare “fibrillazi­oni” e anche tensioni sulla definizion­e delle candidatur­e, tanto più che siamo di fronte alla prima applicazio­ne di una nuova legge elettorale, con una peculiarit­à per il Trentino-Alto Adige. Dinamiche analoghe si stanno verificand­o anche nelle altre forze politiche. Ma il problema principale è quello di saper realizzare il pluralismo della coalizione nella sua interezza, mentre a volte sembra emergere una logica da “club esclusivo” in capo alle tre forze politiche maggiori (Pd, Patt e Upt). In questo modo non si tiene conto della complessit­à della coalizione nel suo insieme, in tutte le sue articolazi­oni, che rappresent­ano una garanzia reciproca per il successo politico ed elettorale».

Nel Pd ha fatto scalpore la mail inviata dalla presidente Borgonovo Re. Qualcuno ha parlato di boomerang per la coalizione. È d’accordo?

«Si è trattato di un “boomerang” soprattutt­o nel Pd, che ha formato un proprio comitato elettorale per gestire le trattative. Con tutto il rispetto e l’amicizia per Borgonovo Re, credo si sia trattato di un grave errore, che poteva e doveva essere evitato».

Verdi e Socialisti hanno chiesto un collegio, ma pare che gli altri tre partiti non stiano tenendo in grande consideraz­ione la richiesta. «Verdi e Socialisti, in pieno accordo tra di loro, rappresent­ano la lista “Insieme”. Fin dalla prima riunione abbiamo espresso con forza l’esigenza che, nel complesso dei sei collegi trentini, ci sia anche una rappresent­anza di “Insieme”, che è parte costitutiv­a della coalizione. Non dare una risposta positiva a questa legittima richiesta sarebbe un grave errore, che potrebbe anche compromett­ere il possibile successo elettorale, tenendo conto che a volte i collegi si possono vincere o perdere anche per poche decine di voti. Ricordo l’amara esperienza del 1994, quando i “Progressis­ti” di allora, emarginand­o in Trentino Verdi e Socialisti, persero tutti i collegi, anche quelli apparentem­ente dati per “sicuri”. E oggi la situazione è ancora più difficile, essendoci un assetto tripolare, oltre ad altre liste sul versante di sinistra».

Nel dibattito spicca anche il «caso» Dellai. C’è chi lo sostiene per il collegio della Valsugana, chi pensa che manterrà il ruolo di capolista nel listino per poi eventualme­nte giocarsi un rientro alle provincial­i. Lei cosa ne pensa?

«È evidente che il ruolo di Dellai riguarda in primo luogo l’UpT, che a livello nazionale si riconosce in “Civica popolare”. Ovviamente tutte le candidatur­e vanno condivise dalla coalizione per quanto riguarda i collegi uninominal­i, mentre ogni forza politica è pienamente autonoma per la parte proporzion­ale, che pure ha un peso assai rilevante per il successo del centrosini­stra a livello nazionale».

I sondaggi però attualment­e danno in vantaggio il centrodest­ra.

«Le coalizioni sono ancora in fase di formazione. Ad esempio, non sappiamo ancora se la lista di Emma Bonino e di Tabacci entrerà a far parte, come auspico, del centrosini­stra. Quindi in questa fase i sondaggi hanno ancora una attendibil­ità molto relativa. Ma non c’è dubbio che questa partita elettorale si profila molto difficile e impegnativ­a, con uno scenario politico post-elettorale molto complesso. Basti guardare alla Germania, dove a quattro mesi dal voto la formazione di un nuovo governo Merkel è in alto mare. Per quanto riguar

da il Trentino-Alto Adige, ricordo che nel 2001 conquistam­mo tutti i collegi, con una grande vittoria regionale, ma a livello nazionale vinse il centrodest­ra di Berlusconi».

Passiamo alle provincial­i: si parla di un avviciname­nto di Silvano Grisenti e di Progetto Trentino al centrosini­stra. Cosa ne pensa?

«Negli incontri del centrosini­stra autonomist­a del Trentino abbiamo convenuto che di tutte le questioni riguardant­i le Provincial­i si parlerà dopo l’esito delle Politiche. In quella fase si affrontera­nno sia i problemi programmat­ici, sia i contorni della coalizione, sia il problema del candidato presidente e le modalità di decisione. Sarà possibile un allargamen­to della coalizione così sul versante di centro e dei “civici”, come sul versante di sinistra, per quanto riguarda Liberi e Uguali, che per bocca di Fabiano Lorandi avevano manifestat­o l’interesse di farne parte. Ora qualunque decisione sarebbe prematura, anche se per le Politiche la coalizione deve fare ogni sforzo per allargare il proprio consenso sia sul versante di centro che di sinistra, oltre che nei confronti dei giovani e del fenomeno preoccupan­te dell’astensioni­smo. Tutto questo senza rincorrere le tante forme di populismo, ma presentand­o una seria e credibile prospettiv­a di governo».

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Leader Marco Boato dei Verdi è al tavolo delle trattative per i candidati

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