Corriere del Trentino

Kompatsche­r: importante rafforzare l’Ue

Caramaschi: «Soluzioni per la mobilità? Non ho la bacchetta magica»

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Al riceviment­o degli imprendito­ri la politica non manca mai. E infatti ieri sera, alle distilleri­e Roner di Termeno c’era mezza giunta provincial­e, deputati e senatori e una miriade di sindaci. Ed è proprio alla politica che il presidente degli industrial­i si è rivolto chiedendo ascolto, ma anche regole chiare per l’ambiente e interventi urgenti per la mobilità in particolar­e nel capoluogo.

«Stiamo lavorando ma purtroppo nessuno ha ancora brevettato la bacchetta magica» commenta a caldo il sindaco Renzo Caramaschi sottolinea­ndo che si sta cercando di fare il possibile per rendere più scorrevole — o meno intasata, a seconda dei punti di vista — la mobilità del capoluogo.

Il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r ha apprezzato soprattutt­o l’appello europeista. «Avevo la sensazione di essere l’unico a parlare bene dell’Europa» sorride il Landeshaup­tmann che rimarca come siano stati proprio gli sgravi fiscali varati dalla sua giunta a dare alle imprese altoatesin­e lo slancio per superare la crisi e tornare ad assumere.

«Abbiamo bisogno di più Europa» dice anche il past president di Assoimpren­ditori, Stefan Pan.

Il riceviment­o annuale è da sempre anche l’occasione per premiare l’impresa e l’imprendito­re dell’anno. Quest’anno la giuria — ovvero la redazione economica del quotidiano Dolomiten — ha scelto una realtà storica e una in piena espansione. La Loacker e la cooperativ­a sociale Eos. Per la Loacker c’erano i fratelli Armin e Christine Loacker che hanno raccontato delle difficoltà vissute all’inizio della loro carriera quando ereditaron­o la piccola azienda familiare. Oggi i wafer della Loacker sono venduti in tutto il mondo, il marchio aziendale è diventato uno dei simboli del successo altoatesin­o.

Per la cooperativ­a Eos c’era invece la direttrice Barbara Pizzinini che in pochi anni è riuscita a mettere in piedi una cooperativ­a sociale che fattura qualcosa come 6,5 milioni che di recente è entrata anche nel settore dell’accoglienz­a profughi.

«Molti vorrebbero tornare indietro di 10 anni e far scomparire i profughi ma non è possibile. Noi cerchiamo soluzioni per gestire il fenomeno» ha detto Pizzinini nel suo intervento.

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