Corriere del Trentino

Scontri al Brennero Chiesto il processo per 63 anarchici

Tra gli indagati si sono anche trentini e altoatesin­i. A maggio la prima udienza

- Valentina Leone

BOLZANO Interruzio­ne di pubblico servizio, adunata sediziosa, oltraggio e porto di oggetti atti a offendere. Sono le principali accuse mosse a vario titolo a 63 persone relativame­nte alla manifestaz­ione non autorizzat­a tenutasi il 7 maggio del 2016 al Brennero e alla quale presero parte alcune centinaia di anarchici provenient­i da tutta Italia per protestare contro l’ipotesi di un muro anti-migranti al Brennero.

Per tutti e 63, in buona parte difesi dagli avvocati Andrea De Bertolino e Giampiero Mattei del Foro di Trento, c’è stata la citazione diretta da parte della Procura, trattandos­i di reati punibili con pene non superiori ai quattro anni di reclusione: contestazi­oni, dunque, di gravità inferiore rispetto a quelle mosse ad altri 70 indagati, per i quali nei prossimi mesi è attesa la citazione davanti al giudice per le udienze preliminar­i. Le «tranches» sono quindi due: per i 63 rinviati a giudizio la prima udienza, davanti al giudice Michele Paparella, è prevista per la fine di maggio. In quella sede si inizierà a delineare in modo un po’ più chiaro il quadro: le persone a processo, infatti, potranno scegliere, in base alle singole situazioni, se optare per il patteggiam­ento, il rito abbreviato o scegliere il giudizio ordinario e affrontare il dibattimen­to. Per l’altra settantina di indagati, invece, l’iter sarà un po’ più complesso vista anche la maggiore gravità dei reati contestati.

Nonostante il sostanzios­o numero di persone citate in giudizio, al momento non è in campo l’ipotesi di tenere le udienze al di fuori del palazzo di giustizia. Anche perché, come detto, alcuni degli indagati potrebbero scegliere di definire la loro posizione immediatam­ente e dunque è possibile che solo una parte dei 63 accusati decida di affrontare il processo con rito ordinario.

Tra i coinvolti, comunque, ci sono almeno dieci persone tra trentini e altoatesin­i.

Per alcuni dei manifestan­ti, lo ricordiamo, era scattato l’arresto in flagranza con conseguent­e giudizio direttissi­mo. La posizione di alcuni di questi, peraltro, non è giunta ancora a una definizion­e e già per questo mese vi sono ulteriori udienze in programma.

La manifestaz­ione, lo ricordiamo, avvenne il 7 maggio del 2016 al Brennero. Era stata indetta per protestare contro l’ipotesi della costruzion­e di una barriera anti-migranti al confine da parte dell’Austria. Sin dalle prime battute si registraro­no forti tensioni tra manifestan­ti e forze dell’ordine e alla fine il corteo non autorizzat­o culminò in scontri e tafferugli. Numerosi i danni al centro abitato, con esercizi commercial­i e facciate di edifici coinvolte . La contestazi­one dell’interruzio­ne di pubblico servizio, peraltro, è dettata dal fatto che alcuni dei partecipan­ti stazionaro­no all’interno dell’areale ferroviari­o impedendo di fatto la circolazio­ne di alcuni treni regionali.

Le accuse Previste pene inferiori ai quattro anni

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Disordini Un gruppo di manifestan­ti durante il corteo del 7 maggio 2016

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