Matilda nasce con tre mesi di anticipo
I genitori erano in vacanza a Venezia: raccolte 1.650 sterline in pochi mesi
È nata con tre mesi di anticipo sulla tabella di marcia, quando i genitori inglesi erano in vacanza a Venezia. Matilda è venuta al mondo all’ospedale Santa Chiara di Trento. Minuscola: alla nascita pesava infatti solo 600 grammi. Per aiutare i genitori è stata lanciata una raccolta fondi su internet: ora la bimba è pronta a tornare a casa (foto tratta dai Daily Mirror).
TRENTO Quando intorno alla metà di marzo Matilda Challoner salirà su un volo diretto dal nord Italia verso l’Inghilterra avrà l’aspetto di una bambina con appena qualche giorno di vita. In realtà di giorni ne avrà già un centinaio. Tre mesi. Quelli che avrebbe dovuto passare all’interno della pancia di mamma Jordan per completare i nove di gravidanza, e che invece ha trascorso in un’incubatrice del reparto di neonatologia dell’ospedale di Trento. La donna inglese è stata infatti trasferita nella struttura del capoluogo trentino in seguito alle perdite accusate mentre stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza a Venezia con il padre della bambina, Ashley.
Due giorni di ricovero e poi la nascita, inaspettata. Il 3 dicembre la piccola è venuta al mondo prematura di 15 settimane, alla venticinquesima di gravidanza. Gli appena 600 grammi di peso del piccolo corpo ne hanno richiesto l’immediata incubazione in terapia intensiva neonatale. Questo, naturalmente, ha impedito ogni spostamento o trasferimento della neonata, vincolando Jordan Wilson e Ashley Challoner, i genitori, a rimanere in Italia per stare vicini alla bambina.
Una permanenza che i due giovani ventisettenni — lei studentessa di infermieristica alla University of East Anglia, a Norwich, lui lavoratore nello Yorkshire — sono in grado di sostenere fintanto che possono contare sulla copertura garantitagli dall’assicurazione sanitaria. Ma al ritorno in Inghilterra la coppia potrebbe non aver da parte una somma di soldi sufficiente all’acquisto di quei beni di cui necessita un bimbo appena nato (una culla o le coperte, per esempio).
L’idea originale per far fronte alla situazione — forse sullo spunto della vicenda del piccolo bambino britannico Charlie Gard, gravemente ammalato, diventata nel corso dell’estate un caso mediatico internazionale — è venuta alla nonna della piccola, la madre di Jordan, che ha lanciato una raccolta fondi su gofundme.com per raccontare la vicenda di cui è stata protagonista la giovane famiglia e chiedere un aiuto economico a chiunque lo desiderasse. Il crowdfundig, molto diffuso nel mondo anglosassone, è stato lo strumento giusto. La storia di Matilda ha già conquistato 47 utenti del web, arrivando a farle racimolare la somma di 1.650 sterline, oltre l’obiettivo iniziale posto a 1.500.
Oggi la figlia dei Challoner ha 37 giorni e pesa 1.180 grammi, «all’incirca come un sacco di zucchero», spiega la nonna Helen Richardson ai donatori che tiene aggiornati sulle condizioni della bambina. «Non deve più portare la maschera per l’ossigeno — scrive ancora la donna su gofundme.com —. Ha ancora i sondini nasali, ma riesce ad avere fino a due ore di autonomia senza il loro sostegno».
La neonata si trova tuttora nella struttura ospedaliera di Trento, e le sue condizioni, in continuo miglioramento, fanno ben sperare per le dimissioni, previste per il prossimo 14 marzo. Ma, visti i costanti progressi, potrebbero arrivare addirittura in anticipo. A Matilda, si è capito, non piace aspettare.
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