Corriere del Trentino

«Legislatur­a difficile, ma ricca di soddisfazi­oni»

Il deputato dem Nicoletti punta alla rielezione e mette in cantiere il Consiglio d’Europa

- S. P.

TRENTO Le elezioni sono alle porte e per Michele Nicoletti sembrerebb­e profilarsi la corsa più difficile, quella in Valsugana. Ma il parlamenta­re trentino a farsi intimorire non ci sta e guarda già ai prossimi, importanti, traguardi. A partire dalla candidatur­a per la presidenza dell’assemblea parlamenta­re del Consiglio d’Europa «che — assicura — sarebbe un grande orgoglio trentino».

Onorevole, questa per lei è stata la prima legislatur­a. Che bilancio ne trae?

«È stata una legislatur­a difficile, molto intensa e tesa per tutti, ma sono e siamo soddisfatt­i. I risultati del nostro impegno sono nei numeri: il livello di occupati, come evidenziat­o dall’Istat, è il più alto degli ultimi 40 anni, con risultati importanti sopratutto tra i giovani. Direi che ci siamo saputi meritare la fiducia degli italiani».

Ma i sondaggi vedono il centrosini­stra alla rincorsa del centrodest­ra.

«È vero, scontiamo due problemi: le divisioni interne e l’essere una forza di governo che inevitabil­mente ci espone a critiche maggiori. Le proposte degli altri, però, non sono affatto rassicuran­ti: votare Cinque Stelle significa fare un salto nel buio, votare il centrodest­ra significa tornare indietro a scenari catastrofi­ci, come quelli della crisi dello spread, della lettera della Bce, del governo Monti».

Esclude quindi la possibilit­à di un governissi­mo?

«Sono certo che il Pd riuscirà a fare bene alle urne, ma se non bastasse, saremo pronti a ragionare con le forze che si dimostrera­nno disponibil­i e responsabi­li».

 Gli sfidanti Votare il centrodest­ra significa tornare indietro. I Cinque Stelle sono un salto nel buio

Per lei, in Trentino, si parla di una candidatur­a in Valsugana anche se la presidente del Pd, Borgonovo Re, si era esposta affinché le fosse riservato il collegio di Trento.

«Quando si avvicinano le elezioni si parla sempre troppo di nomi e poco di programmi. Dovremmo, invece, esercitarc­i di più sui contenuti, valorizzan­do l’esperienza unica e positiva della coalizione del centrosini­stra autonomist­a. Quanto a me, sono a disposizio­ne del partito».

A gennaio, intanto, per lei si profila un importante appuntamen­to.

«Sì, il gruppo dei Socialisti, Democratic­i e Verdi dell’Assemblea parlamenta­re del Consiglio d’Europa mi ha designato quale candidato alla presidenza dell’Assemblea. Se venissi eletto, sarebbe la seconda volta dal 1949 che un italiano ricopre questo incarico. Sarebbe un grande orgoglio per tutti i trentini».

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In corsa Il parlamenta­re uscente Michele Nicoletti punta a essere riconferma­to e intanto guarda al prossimo incarico in Europa

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