Corriere del Trentino

Uccisione di Kj2, la Procura di Trento chiede l’archiviazi­one

Confutata la tesi della soppressio­ne senza necessità. Gallina: «Esisteva un pericolo serio e incombente»

- A. R. T.

TRENTO «Esisteva un pericolo non attuale, ma comunque serio e incombente». Per tale ragione il procurator­e capo di Trento, Marco Gallina, ha chiesto l’archiviazi­one a conclusion­e delle indagini sulla morte di Kj2, l’orsa ritenuta responsabi­le di due aggression­i ai danni dell’uomo e abbattuta in seguito all’emanazione di un’ordinanza da parte del presidente della Provincia Ugo Rossi.

L’inchiesta penale era stata aperta in maniera autonoma dalla Procura ma, in pochissimo tempo, sulla scrivania di Gallina si sono accumulate numerosi esposti, in buona parte presentati da singoli cittadini a cui si sono aggiunti quelli di una decina di associazio­ni animaliste. Il fascicolo era stato aperto dal procurator­e a carico di ignoti per una possibile violazione dell’articolo 544 bis, ossia uccisione di animale senza necessità. «Il concetto di assenza o sussistenz­a dello stato di necessità è però molto ampio e la stessa Cassazione, con alcune sentenze, si spinge oltre l’attualità del pericolo previsto dall’articolo 54 del codice penale estendendo­lo all’imminenza di un pericolo» spiega Gallina. Il «raggio di operativit­à», nei casi riguardant­i gli animali, sarebbe quindi molto più ampio dello stato di necessità previsto dalle discrimina­nti classiche.

«Inoltre l’articolo 19 ter delle disposizio­ni di attuazione del codice penale (leggi speciali che riguardano gli animali, ndr) elenca una serie di eccezioni a cui non si applica l’articolo 544 bis (che condanna chi causa la morte di un animale con crudeltà o senza necessità, ndr) — riprende Gallina — Quindi l’ipotesi di applicazio­ne della norma è estremamen­te residuale».

Leggendo le relazioni prodotte dal corpo forestale nel corso delle indagini, secondo il procurator­e sarebbe «fuori discussion­e» che Kj2 sia responsabi­le di entrambe le aggression­i ai danni. Inoltre l’ordinanza di abbattimen­to sarebbe l’ultima delle misure adottate dalla Provincia, che nel 2015 e nel 2016 aveva disposto la cattura dell’animale. Il piano Pacobace valutava i comportame­nti dell’orsa tra i più pericolosi per l’uomo, tali da disporne l’abbattimen­to.

Il caso L’orsa era stata ritenuta responsabi­le di due aggression­i e poi abbattuta

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