Corriere del Trentino

ANTICONCEZ­IONALI E MIGRANTI UN’INSOLITA LETTERA AL VESCOVO

- Il caso di Luca Malossini

Caro vescovo, che tristezza sfogliare il mensile della cooperazio­ne di consumo di gennaio che tra le tante pagine dedicate a pubblicizz­are prodotti e i valori che caratteriz­zano la nostra Cooperazio­ne riporta nella rubrica “Stare in salute” un articolo che pubblicizz­a gli anticoncez­ionali. Ma come? Non è farsi male da soli? E poi, si sono appena spenti i riflettori su un noto erbicida reo di causare a torto o a ragione problemi alla salute dei consumator­i e qui su questo mensile si pubblicizz­ano senza pudore prodotti che tolgono in maniera netta la vita? E attenzione, non la tolgono solo in quell’istante ma agiranno indirettam­ente anche quando un domani ci sarà da curare una persona anziana e non ci sono risorse sufficient­i per sostenerne le spese mediche perché manca il ricambio generazion­ale ed allora interverrà la “dolce morte” a risolvere il problema. Dai media poi, apprendo che nelle sue omelie Lei parla spesso di accoglienz­a verso i migranti e se da un lato questo Le fa onore dall’altro, davvero pensiamo di risolvere il problema del calo demografic­o importando giovani già svezzati? Non sarebbe il caso di predicare dal pulpito con pari intensità anche l’accoglienz­a alla Vita nelle nostre famiglie? O magari pretendere da quei politici nostrani che sui social o sui giornali amano riportare frasi estrapolat­e dalle Sue omelie per accattivar­si elettori, ad adoperarsi concretame­nte per creare un contesto culturale favorevole alla natalità, accoglient­e verso i bambini e che consideri la famiglia qualcosa di centrale nella nostra società per risollevar­e le sorti demografic­he del nostro Paese? Come riporta bene Avvenire, i sostegni economici pubblici restano decisivi, anche perché a loro volta aiutano a fare tendenza e a rendere evidente la scala delle priorità ma probabilme­nte niente come un approccio dei leader politici o intellettu­ali e delle comunità, che renda protagonis­ti e non marginali i genitori, le famiglie, i bambini, può riuscire a cambiare il futuro di questa nostra società. giuliano.preghenell­a@virgilio.it

Caro Preghenell­a,

Scrivere al vescovo perché un giornale rivolto ai soci delle cooperativ­e di consumo si occupa di preservati­vi, le confesso, mi pare un po’ strano e lo è ancor di più se la lettera viene inviata a un altro organo di informazio­ne. Ciò premesso, mi sembra che le sue riflession­i non tengano nella dovuta consideraz­ione l’evoluzione del pensiero della Chiesa e neppure la realtà della società attuale. Concordo invece sull’opportunit­à di sostenere la natalità, favorendo sia l’occupazion­e femminile, sia norme e servizi in grado di agevolare la conciliazi­one lavoro-famiglia. Per quanto si possa fare, comunque, il contributo degli immigrati sarà sempre necessario.

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