Fracalossi denuncia le fake news sotto il nazifascismo
In scena il 20 a Roncone. Fracalossi: «Ispirati a fatti veri»
Fake news, ottant’anni fa. Renzo Fracalossi, regista, autore teatrale, presidente dell’associazione Club Armonia di Trento e capo di Gabinetto della presidenza del Consiglio, torna a teatro con la sua ultima produzione in occasione della «Giornata della Memoria». Come ogni anno da 13 anni il Club Armonia produce un nuovo spettacolo affrontando un tema specifico: per il 2018 l’attenzione si focalizza sulla propaganda e sul ruolo dei mass media nel piegare le coscienze del popolo tedesco.
Che la tempesta cominci è un lavoro dedicato al rapporto tra informazione e società in grado di parlare all’oggi con onestà, stimolandone il senso critico. La penna di Fracalossi, autore del testo, delinea non i grandi personaggi del nazismo ma gli aspetti e i fatti meno noti. Emerge così la vicenda di Der Strurmer, «l’aggressore», il giornale più antisemita della Germania nazista, che nel 1938 aveva una tiratura di 473mila copie giornaliere. Direttore era uno dei più fanatici antisemiti del tempo, Julius Streicher. «Goebbels affermava che una notizia, vera o falsa che fosse, se ripetuta più di cinque volte diventava una verità — chiarisce Fracalossi — un concetto che spiega il fenomeno contemporaneo delle fake news. Ci siamo ispirati a fatti veri per mettere in scena Streicher che inventa uno stupro compiuto da due ebrei su una fanciulla ariana, una notizia priva di fondamento che però finisce in prima pagina, fomentando l’odio che già serpeggiava». Le fake news, ricorda il regista, non appartengono solo all’era di internet: «Il meccanismo è lo stesso da sempre. Il caso del Simonino dal Trento ne è un chiarissimo esempio. La differenza che oggi rende ancora più critico il problema è l’uso della tecnologia, che coinvolge un numero straordinariamente alto di persone».
Non solo stampa, ma anche radio e manifesti. In Germania uscivano 125mila manifesti di propaganda alla settimana. «Una comunicazione quotidiana e capillare in grado di trasformare la bella terra di Beethoven e di Bach nel mattatoio dell’ebraismo europeo.
Abbiamo voluto raccontare come anche il mondo del cinema, della stampa, del teatro e della musica servisse a piegare le coscienze e a spingerle sempre più verso il nazionalsocialismo e le teorie dell’antisemitismo». Parallelamente a questo primo tema in scena anche il personaggio di Magda Goebbels, moglie del ministro, che ripercorre la storia del marito dagli albori del Partito Nazista fino alla disfatta. «La vicenda della donna che arriva a uccidere i suoi sei figli con la strictnina negli ultimi giorni di guerra dà la misura di quanto la manipolazione possa creare il fanatismo e di quanto il fanatico possa spingersi oltre i limiti» denuncia Fracalossi. «Il ritorno di sentimenti neonazisti e antisemiti è un problema oggi sottovalutato ma estremamente diffuso. Nei momenti di crisi la diversità diventa un capro espiatorio. Per respingere e reagire a questo fenomeno è necessaria la narrazione, raccontare quello che è successo con precisione e coscienza storica. Non smettere mai di raccontare». Il debutto il 20 gennaio alla biblioteca di Roncone e il 27 gennaio al Teatro Cuminetti di Trento. Altre date a Pinzolo (22 gennaio, PalaDolomiti), San Michele (23 gennaio, Sala Comunale), Cembra (25 gennaio, Biblioteca), Padergnone (26 gennaio, Teatro comunale), Cles (30 gennaio, Teatro comunale), Roncegno (31 gennaio, Biblioteca), Calavino (2 febbraio, Sala Pizzini) e Baselga di Pinè (3 febbraio, Biblioteca). Ogni serata è a ingresso libero.
Il regista Il caso del Simonino da Trento è un esempio di notizie false Il pericolo Il ritorno di sentimenti neonazisti e antisemiti è molto forte