LE FACILI ILLUSIONI DELLA POLITICA PER CONQUISTARE GLI ELETTORI
Penso che nella campagna elettorale appena avviata ne sentiremo delle belle. Se il buongiorno si vede dal mattino, infatti, tutti i partiti andrebbero votati. Mi è capitato di leggere i giornali e ascoltare le molte trasmissioni televisive: cari cittadini, stiamo per assistere alla trasformazione del Paese. Ma quale crisi! Ho assimilato nell’ordine: che avremo un reddito garanzia, che saranno diminuite le tasse, che verranno cancellate quelle universitarie, che verrà abolita la legge Fornero, che ci saranno posti di lavoro. Insomma, è tornato il miracolo italiano. Ci sarebbe di che essere felici se tutte queste belle proposte, provenienti da ogni schieramento politico, non avessero una piccola quanto banale controindicazione: nessuno al momento ha indicato dove andare a recuperare le risorse necessarie — miliardi e miliardi di euro — per renderle operative. Non è una questione di poco conto, perché siamo in presenza dell’ennesima presa in giro di una classe politica che in vista di un appuntamento elettorale se ne esce con delle proposte rivoluzionarie — alcune fuori da ogni possibilità realizzativa salvo andare a minare i conti pubblici — per poi scordarsi di tutto fino al prossimo appuntamento con le urne. Non so cosa accadrà da qui al 4 marzo, ma di una cosa sono certo: gli italiani sicuramente non hanno l’anello al naso. Giuseppe Bonvecchio, ROVERETO
Caro Bonvecchio,
Ha perfettamente ragione, siamo davanti a una sorta di grande illusione. Ciò che oggi i partiti raccontano rasenta una superficialità preoccupante. Sparate senza un minimo di supporto economico. Cancelliamo la Fornero, benissimo: e poi come sistemiamo i conti complessivi? Aboliamo le tasse universitarie, applausi: ma così non si rischia di indebolire l’intero sistema della formazione, favorendo di fatto le università private e quindi escludendo la maggior parte dei giovani? E chi invece propone un assegno da 1.950 euro per aiutare i nuclei familiari con due figli a carico con oltre i 14 anni non teme di rendere conveniente il non lavorare rispetto alla ricerca di un’occupazione? Insomma, ciò che sarebbe utile è che accanto alle proposte ci fossero anche delle analisi che andassero al di là dell’annuncio propagandistico. Non possiamo continuare a vivere in una sorta di mondo virtuale. Possibile che nessuno si sia ancora accorto che i cittadini-elettori sono stanchi di proposte demagogiche? Nessuno si è reso conto di cosa è successo con il famoso referendum del 4 dicembre? Sembra di assistere a una commedia dove tutti recitano, chi con maggiore convinzione di altri, a chi la spara più grossa. Intanto, secondo gli ultimi sondaggi, c’è un 42% di persone che non sa se andrà a votare. Un numero che deve fare riflettere se non si vuole indebolire ancora di più la democrazia.