Corriere del Trentino

Raccolta porta a porta estesa in tutti i Comuni

Differenzi­ata, adesso si cura la qualità

- a pagina 7 Ferro

Se a livello nazionale la percentual­e dei rifiuti differenzi­ati è ancora molto lontana dalla soglia del 65%, non è così in Trentino. In provincia di Trento la quantità di rifiuti differenzi­ati ha raggiunto quota 77,1% . Il problema resta la qualità, lo scarto sugli imballaggi è del 20%. L’Alto Garda è il fanalino di coda.

TRENTO Negli stessi giorni in cui si torna a parlare di «emergenza rifiuti a Roma» e i dati dell’Ispra testimonia­no come l’obiettivo del 65% di raccolta differenzi­ata totale sia, per l’Italia, una meta ancora lontana, l’Ispat diffonde l’elenco degli indicatori aggiornati e si scopre che, in provincia di Trento, la quantità di raccolta differenzi­ata pro-capite nel 2016 è aumentata ancora, sia rispetto all’anno precedente (320,1 chilogramm­i pro capite a fronte di 309,6), sia nel lungo periodo (nel 2004 i chili erano 176,7 a persona, nel 2010 288,7). Ha raggiunto, nel 2016, il 77,1% del totale dei rifiuti prodotti, ben al di sopra, dunque, del traguardo previsto dal Codice dell’ambiente. Dal 2004 a oggi, inoltre, si è osservato un calo della produzione totale di immondizia, che tuttavia è tornata a crescere nel 2016 (di quasi dieci chili).

«Le chiavi di lettura possono essere diverse — commenta Vincenzo Bertozzi, responsabi­le dell’ufficio sistema informativ­o statistico della Provincia — questo aumento può essere l’indice della ripresa delle attività, dal commercio all’edilizia, ma anche il risultato di stagioni turistiche che stanno infilando record su record: tanta gente sul territorio è normale che produca rifiuti in più». Nel 2016, ad esempio, la produzione totale di rifiuti procapite più alta si è registrata in val di Fassa (647,3 chili), seguita dalla val di Non (495,9) e dall’Alto Garda (443) che spicca, tuttavia, per una quantità di differenzi­ata fra le più basse (263 chili pro capite), non avendo ancora adottato un sistema di raccolta porta a porta.

Uno scenario confermato da Giovanni Battista Gatti, responsabi­le del Servizio gestione degli impianti: «Il calo degli ultimi undici anni è poco percettibi­le (meno 35,7 chili dal 2004 al 2010, 37 sul 2015, ndr), sulla produzione globale di rifiuti si riesce ad agire in modo meno significat­ivo — osserva — ciò che conta è l’aumento progressiv­o della percentual­e di raccolta differenzi­ata». Praticamen­te raddoppiat­a in dodici anni: se nel 2004 corrispond­eva a 99.519,8 tonnellate, nel 2016 ha raggiunto quota 199.046,4. La nuova frontiera della raccolta differenzi­ata, però, non sta nelle percentual­i o nel peso: «In termini di quantità potremo migliorare ancora forse solo di qualche punto percentual­e — ammette Gatti — ci stiamo avvicinand­o al raggiungim­ento dell’equilibrio». Gli spazi di migliorame­nto, a ogni modo, si concretizz­ano nell’adozione del sistema di raccolta porta a porta: «Si tratta di un sistema organizzat­ivo più complicato, ma ha diversi vantaggi, dall’educazione del cittadino al controllo della qualità dei materiali, alla verifica della corretta separazion­e — sostiene Gianfranco Cesarini Sforza, responsabi­le dell’Agenzia per la depurazion­e — quando tutto il Trentino lo adotterà, la raccolta differenzi­ata migliorerà ancora e l’autonomia del territorio nella gestione dei rifiuti aumenterà: oggi è di 25-30 anni, ma ridurre ulteriorme­nte la percentual­e di immondizia che finisce in discarica consentirà di ampliare tale soglia temporale».

Il futuro della differenzi­ata, in sintesi, passa da due intenti: qualità e standardiz­zazione. «Anche se è difficile immaginare che in un territorio eterogeneo come il Trentino si faccia ovunque la raccolta in modo identico, occorre calibrare il tipo di raccolta al contesto e fare in modo che tutti raccolgano almeno le stesse frazioni — conclude Gatti — l’ulteriore step consisterà nel migliorarn­e la qualità, in particolar­e degli imballaggi leggeri, in cui la percentual­e di scarto è ancora mediamente del 20%».

Cesarini Sforza «Oggi le nostre discariche hanno un’autonomia di 25-30 anni»

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 ??  ?? Controlli Il porta a porta sarà sempre più sviluppato perché permette verifiche puntuali (Rensi)
Controlli Il porta a porta sarà sempre più sviluppato perché permette verifiche puntuali (Rensi)

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