Corriere del Trentino

Servizio civile, arriva la riforma «Transizion­e all’età adulta»

Ianeselli: «Niente confusioni: senza fine sociale, è uno stage»

- di Margherita Montanari

Il disegno di legge sulle politiche giovanili proposto dall’assessora Sara Ferrari guarda alla crescita personale e profession­ale dei giovani con un occhio alla loro tutela. Le modificazi­oni, infatti, correggono o integrano le precedenti leggi provincial­i nell’ambito del servizio civile universale provincial­e — riorganizz­ato —, dei piani giovani di zona per il lavoro estivo e del consiglio provincial­e dei giovani, al quale il disegno di legge conferisce maggiori poteri. Nel testo depositato in commission­e non mancano le misure di cui la Provincia intende far uso per contrastar­e il bullismo in ogni sua forma.

«La legge andrà a certificar­e e dare sostegno normativo a qualcosa che dal punto di vista amministra­tivo è già in essere», chiarisce l’assessora riferendos­i al servizio civile universale provincial­e, civile che possono scegliere di svolgere, per un periodo da 3 a 12 mesi, i giovani fra i 18 e i 28 anni. Il disegno dà infatti supporto normativo all’albo provincial­e del servizio civile. Viene poi introdotto «il riconoscim­ento ai giovani delle competenze trasversal­i acquisite nel corso del servizio civile», aggiunge Sara Ferrari.

Certificaz­ione di prerogativ­a del dipartimen­to di conoscenza e della fondazione De Marchi (che, come specifica il ddl contribuir­à allo svolgiment­o delle attività disciplina­te dalla legge). Viene aggiunto nero su bianco il fine dell’esperienza del servizio: l’intento, come recita il testo, è «favorire il raggiungim­ento dell’autonomia e la transizion­e all’età adulta».

«Il servizio civile — osserva l’assessora — è un’esperienza formativa, non è un lavoro». Ma, in anni in cui è sempre più difficile trovare un’occupazion­e, il rischio che un giovane scelga la strada del servizio civile per colmare un vuoto a cui lo costringe il mercato del lavoro, fraintende­ndo l’intenzione reale dell’esperien- za, è alto. Soprattutt­o se viene a mancare quel «carattere sociale» che dovrebbe essere il connotato principale dello Scup. «Non vorremmo che in Provincia avanzasse l’idea di confondere il servizio civile col lavoro — avverte il segretario Cgil del Trentino Franco Ianeselli —. Se nell’albo compaiono imprese che proponIl gono progetti slegati dal contesto sociale, l’esperienza diventa simile a stage o tirocini che già esistono». L’invito del sindacato è quindi a tenere separate le due cose e a «non creare doppioni che rischiano soltanto di allungare il tempo che intercorre tra la fine del percorso d’istruzione e l’ingresso nel mondo del lavoro».

disegno di legge, poi, introduce le modalità scelte dalla Provincia per guidare i giovani, anche quelli in età d’obbligo scolastico, nella scelta di attività lavorative da svolgere durante l’estate. Lo farà, ad esempio, aprendo a Trento (in collaboraz­ione con il Comune) entro la primavera del 2018, uno sportello giovani che possa indirizzar­li o rispondere alle loro domande in ambito lavorativo, formativo, ma anche sportivo ed educativo. Fra le novità introdotte dalla legge sulle politiche giovanili figura un ultimo intervento volto a contrastar­e il cyberbulli­smo e favorire la cittadinan­za digitale. «Accrescere la consapevol­ezza di bambini, genitori e docenti circa le nuove tecnologie e le possibili minacce che possono nascondere è importante, ma è altrettant­o essenziale che l’eco arrivi su tutto il territorio, anche al di fuori delle scuole», conclude l’assessora alle politiche giovanili.

Bullismo Si punta ad accrescere la consapevol­ezza dei ragazzi

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Prospettiv­e incerte Si allungano i tempi dalla fine degli studi al lavoro (Rensi)

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