Corriere del Trentino

Torre Civica, punto panoramico alto 47 metri

Costo del restauro 400.000 euro. La «Renga» assordata dalle fiamme resterà dov’è caduta

- Ferro

Sono iniziati ieri i lavori di restauro della Torre Civica di Trento. La principale novità è rappresent­ata dal punto panoramico sulla città che sorgerà in cima alla struttura. I lavori costeranno 400.000 euro.

La scommessa è finire i lavori entro l’inizio delle Feste vigiliane: il risanament­o della Torre civica, dopo l’incendio del 4 agosto 2015 che ne ha distrutto le strutture lignee fra l’ottavo e l’undicesimo livello, è iniziato ieri.

Un restauro conservati­vo, ma che aggiunge elementi nuovi, uno su tutti la scala in acciaio con pedata in legno che, più alta dell’originale, consentirà di raggiunger­e il punto panoramico in grado di offrire una visuale a 360 gradi sulla città di Trento.

Alta 45 metri, eretta prima della seconda metà del XII secolo, la Torre è stata, nel tempo, luogo di detenzione, punto di osservazio­ne e difesa, custode del tempo «laico» della città, che ha scandito con i ritocchi delle sue campane e dai quadranti dell’orologio, oggi ancora fermo all’ora in cui divampò il rogo, le 10.50. Quel giorno la Torre venne transennat­a a causa del rischio di caduta pezzi. I vigili del fuoco lavorarono mezz’ora per spegnere le fiamme sotto lo sguardo curioso e preoccupat­o di passanti, residenti e turisti.

L’architetta Daniela Tessarin, del Servizio attività edilizia del Comune di Trento ancora ricorda quella mattina di agosto: «Mi affacciai alla finestra e vidi una lunga colonna di fumo nero alzarsi dal centro storico» racconta. Il restauro della Torre era finito appena quattro anni prima, nel 2011.

Questa volta, per ripristina­re quanto distrutto dalle fiamme, si partirà dall’alto verso il basso: «Inizieremo a costruire la scala partendo dal decimo livello, quello della cella campanaria, e scendendo smonteremo il ponteggio interno, già allestito per consentire i sopralluog­hi in vista del progetto e gli interventi di manutenzio­ne» spiega Tessarin.

Si lavorerà costanteme­nte in quota, a 35 metri d’altezza. Materiali e addetti ai lavori saranno trasportat­i grazie a un montacaric­hi elevatore di 8 metri e mezzo che sarà posizionat­o sul lato est dell’edificio e attraverso una scala sul lato sud, posata sul pianerotto­lo dello scalone di via Garibaldi. «La cosa più emozionant­e, tuttavia — aggiunge l’architetta — sarà sicurament­e tirare in alto le due campane».

Già, perché la «Renga» settecente­sca, che misura 135 centimetri di diametro e un peso di 1.500 chilogramm­i, a causa delle temperatur­e provocate dall’incendio che hanno raggiunto anche i 700 gradi centigradi, non solo è precipitat­a dal decimo all’ottavo livello, ma si è assordata, a causa dei mutamenti della lega metallica (lo stagno si è di fatto sciolto, ndr).

La Renga sarà posizionat­a proprio all’ottavo livello, in ricordo dell’incidente, mentre la sua copia identica, sempre in re bemolle, che sarà fusa a febbraio al costo di 30.000 euro circa, ne prenderà il posto nella cella campanaria. Avrà inciso lo stemma dell’Aquila di san Venceslao, la scritta «Comune di Trento», un fregio che richiama l’originale - una treccia piatta - e due frasi in latino a ricordare il motivo per cui è caduta la precedente e l’autore di quella nuova, ovvero la città di Trento. L’intervento prevede inoltre il ripristino dei meccanismi per il suono della campana e il funzioname­nto degli orologi e anche un nuovo impianto di illuminazi­one e rilevazion­e incendi.

I lavori sono stati affidati all’associazio­ne temporanea costituita dalle imprese Pederzolli Dino e Ampelio di Calavino, Officina Filippi di Cadine e North Systems di Trento. Il costo complessiv­o dell’operazione ammonta a 400.000 euro.

Alta 45 metri è stata eretta prima della seconda metà del XII secolo Il fuoco ha sciolto lo stagno Sarà realizzata una copia

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