Corriere del Trentino

Schwazer, Bolzano vuole le provette

Il giudice Pelino sollecita Colonia. Chiesta una data e la fissazione dell’iter

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Il Tribunale di Bolzano ha inviato una richiesta al Procurator­e di Colonia affinché sia fissata con la massima urgenza una data per la consegna all’Italia del campione dell’urina dell’atleta Alex Schwazer.

BOLZANO Continua il pressing sulla Germania affinché vengano consegnate all’Italia, come richiesto da Procura e Tribunale di Bolzano, le provette contenenti l’urina di Alex Schwazer, attualment­e custodite nel laboratori­o antidoping di Colonia.

Venerdì, infatti, il giudice per le indagini preliminar­i Walter Pelino ha inviato una richiesta via fax rivolgendo­si al Procurator­e di Colonia affinché si attivi per fissare con la massima urgenza una data di consegna del campione, stabilendo contestual­mente chi dovrà materialme­nte occuparsi del trasporto e fornendo tutte le informazio­ni già richieste dal colonnello del Ris Giampietro Lago, perito nominato dallo stesso giudice Pelino in sede di incidente probatorio, sulla catena di conservazi­one e custodia delle provette.

La mossa del tribunale di Bolzano non stupisce: nonostante infatti la Corte d’Appello di Colonia avesse modificato parzialmen­te la decisione presa in estate concedendo, nell’ottobre scorso, anche la consegna di parte del liquido contenuto nel campione «B», la consegna di tutto quanto richiesto alle autorità italiane non è ancora di fatto avvenuta.

Dal capoluogo altoatesin­o, dunque, ci si è nuovamente attivati visto e considerat­o che la questione della consegna delle provette è sul tavolo della magistratu­ra germanica da ormai circa un anno: proprio nel gennaio scorso, infatti, il giudice Pelino aveva nominato i periti, e formalizza­to gli incarichi ai consulenti delle diverse parti, per effettuare al più presto il test sui campioni di urina custoditi a Colonia. Nonostante le richieste della Wada, peraltro, che premeva affinché le analisi venissero fatte in uno dei loro laboratori, il giudice aveva deciso che gli accertamen­ti si sarebbero svolti al Ris di Parma e in uno dei laboratori dell’Università di Torino, affidando l’incarico rispettiva­mente al colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma,e al professor Marco Vincenti, dell’ateneo piemontese.

Subito dopo, però, c’era stato un ricorso della Iaaf, la quale contestand­o la decisione del gip aveva di fatto bloccato il rilascio delle provette all’autorità italiana. Con una serie di istanze e ricorsi, si era giunti poi all’estate, davanti alla Corte d’Appello di Colonia, che aveva in un primo momento concesso solo parte del campione «A», che è quello già aperto, mentre la magistratu­ra italiana e la difesa del marciatore avevano sempre chiesto che venissero conse- gnati entrambi i campioni nella loro interezza, contenitor­i delle provette compresi.

Dopo una nuova istanza urgente da parte di Tribunale e Procura, la Corte d’Appello di Colonia aveva parzialmen­te rivisto la sua decisione, disponendo la consegna anche di parte del campione «B».

Nelle prossime settimane, dunque, potrebbe esserci una svolta nella vicenda giudiziari­a, sempre che non si frappongan­o nuovi veti da parte della Iaaf o dello stesso laboratori­o dove sono custoditi i materiali biologici del marciatore. Valentina Leone

 ??  ?? Campione Il marciatore di Racines Alex Schwatzer, che alle Olimpiadi di Rio ha subito una squalifica di otto anni dal Tas
Campione Il marciatore di Racines Alex Schwatzer, che alle Olimpiadi di Rio ha subito una squalifica di otto anni dal Tas

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