Area ex Frizzera, demolito il rudere
Polo degli uffici tecnici, giovedì mattina l’apertura delle buste
TRENTO Negli ultimi anni, in tutti i dibattiti (politici e urbanistici), è stato indicato come l’ecomostro «per eccellenza» del capoluogo. Il «brutto biglietto da visita» della città, l’immagine di una Trento (almeno nella parte nord) da riqualificare e rinnovare.
Ma ieri per l’edificio ex Frizzera, all’imbocco di via Brennero, è iniziato l’atto finale. Quello — atteso — della demolizione. Le ruspe hanno cominciato a intaccare il rudere, in stato di abbandono da anni, nel primo pomeriggio, sotto gli occhi del vicesindaco (e assessore all’urbanistica Paolo Biasioli) e di alcuni consiglieri comunali, membri della commissione urbanistica: il presidente dell’organismo consiliare Emanuele Lombardo, oltre ai capigruppo del Patt (Alberto Pattini), del Movimento 5 Stelle (Andrea Maschio) e della Lega nord (Bruna Giuliani). Tutti a osservare le ultime ore dell’ecomostro. Con un occhio già al futuro dell’area. Secondo il cronoprogramma tracciato qualche mese fa da Mak Invest, dopo l’abbattimento del rudere (che durerà 3-4 giorni) a marzo si procederà al risanamento dell’edificio. Poi l’area potrà finalmente avere un nuovo volto, che sarà sicuramente commerciale: il comparto ospiterà la catena di discount Lidl. Sarà allargata quindi la ciclabile e creati 18 punti di bike sharing. Arriveranno anche oltre 200 parcheggi.
E intanto prosegue il percorso di trasformazione anche di un’altra zona strategica del capoluogo: quella legata all’operazione «Santa Chiara Open Lab». Ieri a mezzogiorno sono scaduti i termini per presentare le offerte relative al bando di realizzazione del polo degli uffici tecnici, che sorgerà al posto dell’ex Civica casa di riposo. Un progetto ambito: il costo dell’intervento è infatti di oltre dodici milioni. Bocche cucite sulle imprese che hanno presentato l‘offerta: si sa però che il bando non è andato deserto. Giovedì mattina l’apertura delle buste.