Corriere del Trentino

Spia i conti dei vicini, bancaria in aula

Oltre 400 accessi in tre anni. La difesa: «Dati mai utilizzati»

- A. R. T.

TRENTO L’accusa di diffamazio­ne aggravata era stata archiviata, ma ora dovrà rispondere di accesso abusivo a un sistema informatic­o. Il prossimo marzo salirà sul banco degli imputati una giovane bancaria, che secondo le accuse rivoltegli dai vicini di casa, avrebbe eseguito numerosi accessi ingiustifi­cati sui loro conti correnti attraverso il pc della banca per la quale lavorava. Ben 434 in meno di tre anni, tra il gennaio 2010 e il dicembre 2012, senza però che nemmeno un centesimo venisse toccato.

I rapporti tra i coniugi e la donna non erano ottimali, ma le discussion­i vertevano su banali divergenze relative al rispetto delle regole condominia­li.

Tuttavia i due coniugi si recarono dal vicedirett­ore della loro banca, dove la donna lavorava, per segnalare il propri timori sulla possibilit­à che la bancaria controllas­se i loro conti correnti. Per evitarlo presero delle precauzion­i di natura tecnica, ma misero anche nero su bianco tali timori sulla denuncia per diffamazio­ne aggravata rivolta alla donna per presunti insulti che avrebbe indirizzat­o a loro. Un fascicolo che la pm Alessia Silvi e il gip Francesco Forlenza avevano deciso di archiviare.

Ora però, avendo chiesto già in quella denuncia che si procedesse per qualsiasi eventuale reato commesso al di là della presunta diffamazio­ne, l’ex dipendente della banca dovrà difendersi dalle accuse di accesso abusivo a un sistema informatic­o.

«Una banale lite tra vicini sfociata in qualcosa di più — spiega Alessandro Baracetti, legale della donna — Quei dati, in ogni caso, non sono mai stati utilizzati per alcuno scopo».

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