Marmolada contesa, assemblea contro l’impianto Casanova netto: «Arroganza delle aree sciistiche»
Non più tardi di domenica, dalle colonne del Corriere
dell’Alto Adige, Reinhold Messner invocava un cambio di rotta: «No a nuovi centri sciistici, puntiamo su altre attività». Intanto, però, sono proprio i nuovi impianti a tenere banco. Con un progetto su tutti a sollevare proteste, che interessa la Marmolada: il collegamento Arabba-Porta Vescovo-Punta Rocca.
Ieri pomeriggio a Rocca Pietore, in Veneto, si sono riuniti gli esponenti del comitato che si oppone all’impianto, per ribadire la loro posizione e la preoccupazione sul futuro della Regina delle Dolomiti.
Una prospettiva condivisa anche da Luigi Casanova, che parla di «arroganza economica delle aree sciistiche forti contro quelle più marginali». E osserva: «Se il collegamento fosse realizzato ci si troverebbe in presenza di tre situazioni. La prima è ambientale: la Marmolada verrebbe cancellata di tutta la sua cultura e ricchezza sociale e storica». E verrebbe quindi tolta dal patrimonio Unesco. In secondo luogo, prosegue, «l’areale sciistico della Marmolada non sarebbe in grado di accogliere una ulteriore massa di sciatori». E, infine, «la massa degli sciatori farebbe riferimento all’areale più ricco dello sci, il giro del Sella, portando profitto solo a chi è già ricco: Canazei e Arabba».