LA PADRONANZA DEI SAPERI
Il governatore Ugo Rossi ha aperto l’intervista rilasciata ieri al Corriere del
Trentino dicendo che bisogna eleggere in parlamento persone «competenti». Ma cos’è esattamente la competenza in politica? Essa non coincide con la capacità di procacciare voti. Spesso i partiti si affidano ad artisti affermati o a campioni dello sport proprio perché attraggono consenso. Essere in grado di arrivare allo «scranno», però, nulla ci dice su cosa si è poi in grado di fare. Parimenti, la competenza politica è qualità diversa dal possesso di conoscenze anche approfondite in uno specifico campo. Un virologo di vaglia potrà esprimere un parere illuminato se si deve affrontare il tema dei vaccini, ma quella particolare conoscenza può rivelarsi poca cosa allorché le Camere sono chiamate a occuparsi delle mille altre materie loro affidate: dalla politica estera al commercio internazionale, dalla tutela dell’ambiente all’ordine pubblico.
Il concetto di competenza riassume la padronanza di saperi, abilità e abiti mentali. Il parlamento è chiamato a scrivere leggi e definire politiche pubbliche in senso ampio: attraverso le norme vengono orientati e/o conformati i comportamenti delle persone al fine di raggiungere gli obiettivi considerati importanti.
La competenza politica significa innanzi tutto essere in grado di capire i problemi della società: quelli presenti ma anche e forse soprattutto quelli che verosimilmente si presenteranno. Un compito difficile: perché bisogna essere preparati a «leggere» i fenomeni, comprenderne le cause, metterli in relazione. Significa, poi, immaginare le soluzioni per quei quesiti enucleando gli strumenti, anche innovativi, più idonei a perseguirli. Prima di scrivere bene una legge occorre concepire ricette efficaci nel merito.
Il solo possesso di simili capacità, tuttavia, non basta. Dilemmi, soluzioni e strumenti possono essere compresi e costruiti unicamente se si ha una meditata e coerente visione del mondo. Per capirci: il disavanzo statale può essere una grossa complicazione, il taglio delle spese può venire visto come strumento per la sua soluzione, decidere se ridurre la spesa sociale o i fondi relativi agli armamenti attiene alla visione del mondo. A ben vedere è il profilo più importante di tale competenza: quello che dovrebbe portare a ritenere che, anche nell’epoca del «fare», la distinzione tra destra e sinistra non è affatto superata.