Corriere del Trentino

Legge elettorale, c’è il ricorso «Va ridotto il potere Svp»

Iniziativa trasversal­e delle opposizion­i. «Elementi di incostituz­ionalità»

- di Francesco Clementi

A Bolzano, un gruppo trasversal­e e interetnic­o di esponenti dell’opposizion­e provincial­e (Fi, Rifondazio­ne, M5S e Freiheitli­chen) ha presentato un ricorso contro il Rosatellum.

Una spada di Damocle sulle elezioni politiche del 4 marzo, con conseguenz­e che potrebbero estendersi ben oltre i confini regionali. Un gruppo trasversal­e e interetnic­o di esponenti dell’opposizion­e provincial­e (da Forza Italia a Rifondazio­ne, passando per M5S e Freiheitli­chen) ha presentato un ricorso contro il Rosatellum. Nel mirino, in particolar­e, le eccezioni adottate per il Trentino-Alto Adige che andrebbero — secondo i promotori — a tutto vantaggio della Svp, «violando i principi di uguaglianz­a e libertà di voto». Domani c’è l’udienza al Tribunale civile di Trento: se i dubbi di costituzio­nalità fossero riconosciu­ti come «non infondati», le carte verrebbero trasmesse alla Consulta. Tra gli scenari, possibile (anche se non probabile) un rinvio del voto in tutta Italia.

Rosatellum sotto attacco. Nove esponenti delle opposizion­i (Michaela Biancofior­e di Forza Italia, Lidia Menapace, Gianfranco Maffei, Michelange­lo Zanghi, Federica Costanzo e Gabriele Benatti di Potere al popolo, Paul Köllensper­ger di M5S, Pius Leitner dei Freiheitli­chen e il ladino Bonifazio Willeit) hanno depositato un ricorso contro la legge elettorale con cui si voterà il 4 marzo. A curare l’atto, due avvocati: il milanese Felice Cesare Besostri (ex parlamenta­re di sinistra e già protagonis­ta di battaglie contro l’Italicum e il Porcellum ) e il bolzanino Igor Janes. Nel mirino alcuni punti della norma considerat­i un po’ troppo «su misura» della Svp

Il primo aspetto contestato è la soglia regionale di sbarrament­o del 20% (che sale di fatto al 40% consideran­do il solo Alto Adige) per i partiti rappresent­ativi delle minoranze linguistic­he. «Una soglia così elevata — sostengono i legali — parrebbe in contrasto con il principio di tutela della minoranza linguistic­a, la quale, nonostante goda di una popolazion­e sufficient­e ad eleggere un numero plurimo di seggi, non riuscirà a darsi una rappresent­anza pluralisti­ca a causa appunto della soglia irragionev­olmente alta». In altre parole: solo la Svp può puntare realistica­mente al superament­o di tale asticella, non a caso la destra tedesca ha rinunciato in partenza alla competizio­ne. Se la soglia del 20% non è una novità, viene contestato il «paracadute» aggiunto quest’anno: anche in caso di tracollo elettorale, basterà aggiudicar­si due seggi uninominal­i su tre (per esempio i fortini di Bressanone e Merano) per accedere al accedere alla ripartizio­ne dei seggi.

Altro punto sollevato dal ricorso, il ribaltamen­to rispetto al resto d’Italia del rapporto tra seggi assegnati con proporzion­ale e con maggiorita­rio. Se a Sud di Borghetto prevale il sistema proporzion­ale (con il 65% circa dei seggi ), in regione ad ogni seggio uninominal­e ne corrispond­ono 0,83 proporzion­ali. Un’oasi maggiorita­ria che, ancora una volta, premierebb­e il partito locale di maggioranz­a relativa. A peggiorare la situazione, sempre secondo i promotori, sarebbe l’abolizione del cosiddetto «scorporo»: fino all’ultima tornata , infatti, il meccanismo prevedeva un ripescaggi­o del «miglior perdente» dei seggi uninominal­i, un modo per riequilibr­are i risultati che è stato abolito nel Rosatellum. «La distorsion­e della rappresent­anza proporzion­ale — proseguono i legali — raggiunge il suo massimo in questa regione. Le liste di maggioranz­a relativa si assicurano la totalità dei seggi proporzion­ali. Il metodo proporzion­ale è poi del tutto sbeffeggia­to al Senato perché viene eletto un solo senatore, che in assenza di scorporo non funge nemmeno da riequilibr­io proporzion­ale».

Non è finita: contestata anche l’impossibil­ità per l’elettore di effettuare un voto disgiunto. Ovvero: il voto al candidato dell’uninominal­e «trascina» la scelta verso il listino bloccato della quota proporzion­ale. In questo modo un elettore, per votare il candidato preferito nel collegio, può essere costretto a votarne un altro «sgradito» come capolista del proporzion­ale. Qui si nascondere­bbe, secondo i ricorrenti una limitazion­e del diritto di voto.

Nelle 90 pagine di ricorso ci dono molti altri rilievi, compreso il ricorso al voto di fiducia in aula. Domani la parola al giudice di Trento, in futuro (forse) alla Consulta.

I possibili effetti Domani udienza al Tribunale di Trento Tra gli scenari anche il rinvio del voto Asticella «La soglia del 20% per le minoranze nega il pluralismo» Rilievi «Senza scorporo e scelta disgiunta premiato il più forte»

 ??  ?? Urne A sinistra, operazioni di voto in un seggio elettorale bolzanino. A destra, lo storico leader dei verdi trentini (Sole che ride) Marco Boato, profondo conoscitor­e dei sistemi elettorali
Urne A sinistra, operazioni di voto in un seggio elettorale bolzanino. A destra, lo storico leader dei verdi trentini (Sole che ride) Marco Boato, profondo conoscitor­e dei sistemi elettorali
 ??  ?? Potere al popolo Menapace
Potere al popolo Menapace
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Freiheitli­chen Pius Leitner
 ??  ?? Cinque Stelle Köllensper­ger
Cinque Stelle Köllensper­ger
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Forza Italia Biancofior­e

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