Corriere del Trentino

«Tir su rotaia, decisioni imposte Tempi lunghi»

Industrial­i e Artigiani: «Euregio, decisioni imposte». Critiche al piano presentato

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Decisioni calate dall’alto e tempi troppo brevi per assorbire i cambiament­i. Sono queste le due principali critiche che Industrial­i e Artigiani rivolgono alle scelte annunciate ieri, nel corso dell’Euregio, dai tre presidenti. «Esprimiamo preoccupaz­ione» dicono Bonazzi e Segatta. Il traguardo del 2027 per il pareggio del trasporto è considerat­o troppo vicino.

TRENTO «Esprimiamo preoccupaz­ione per le decisioni prese a Bolzano dai vertici dell’Euregio in tema di trasporto merci». L’intenzione di arrivare entro il 2027 a un rapporto di 50 e 50 fra il trasporto merci su gomma e quello su ferrovia spaventa Industrial­i e Artigiani del Trentino. I presidenti delle due associazio­ni, Giulio Bonazzi e Marco Segatta, hanno espresso ieri i propri timori attraverso una nota congiunta nella quale sottolinea­no di «comprender­e le finalità delle decisioni» e di «condivider­e l’obiettivo di lungo periodo di trasferire parte del traffico merci da gomma a rotaia», ma allo stesso tempo sostengono che tale transizion­e «deve essere graduale e inserita in una strategia che prevede il potenziame­nto delle strutture esistenti».

Lunedì, nel corso dell’Euregio, il presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r aveva spiegato che attualment­e le merci viaggiano per il 70% su gomma e per il 30% su rotaia, uno sbilanciam­ento che i governator­i dei tre territori sono intenziona­ti a riequilibr­are entro i prossimi nove anni per poi arrivare, entro il 2035, a invertire la rotta. Tale decisione, però, secondo Bonazzi e Segatta «non può essere assunta per decreto senza offrire agli operatori alternativ­e praticabil­i». «Da molti anni chiediamo il potenziame­nto dell’Autobrenne­ro, in particolar­e la realizzazi­one della terza corsia o dell’attivazion­e di quella dinamica — continuano i presidenti — Non crediamo che lo spostament­o del traffico verso altri valichi sia praticabil­e, anche perché il traffico merci sui valichi vicini è già saturo». Bonazzi e Segatta aggiungono poi che prendere in consideraz­ione il passaggio da valichi più distanti non sarebbe economicam­ente sostenibil­e e che lo snodo intermodal­e è situato a Verona per cui «lì bisogna comunque arrivare».

Molte perplessit­à sulle intenzioni manifestat­e dai tre presidenti vengono nutrite anche dall’ex presidente degli Artigiani Dario Denicolò. «Non ho potuto non sobbalzare sulla sedia sentendo il riassunto del documento dell’Euregio sul traffico dell’autostrada del Brennero» commenta l’imprendito­re, che ricorda le «diatribe» di quando «avevamo previsto le dinamiche future dal momento che si integravan­o nuovi Paesi in Europa e avevamo prospettat­o la terza corsia».

«È assolutame­nte ora di smettere di inserire nei consigli di amministra­zione politici e sindaci — conclude l’ex presidente degli Artigiani — È ora che nei cda entrino i trasportat­ori, che sono i più grandi fruitori delle autostrade».

Strategie Bonazzi e Segatta chiedono la realizzazi­one della terza corsia

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