Sft, staccarsi da Apofruit costa 2 milioni
Il presidente: «In febbraio la decisione». Stasera incontro per il piano «la Trentina»
Dovrebbe sfiorare i 2 milioni di euro la penale che Sft Aldeno potrebbe dover riconoscere ad Apofruit se decidesse di aggregarsi a La Trentina. La decisione arriverà in febbraio.
TRENTO Se Sft Aldeno deciderà di aggregarsi con La Trentina, dovrà riconoscere ad Apofruit una penale che potrebbe avvicinarsi ai 2 milioni di euro. Un prezzo pesante per la società melicola che deve porre le basi per il suo futuro. Per il presidente Riccardo Forti si deciderà entro la seconda settimana di febbraio.
In questa fase i soci sono impegnati in assemblee conoscitive per capire le offerte in campo. Sul Corriere del
Trentino, a inizio dicembre, Forti aveva delineato le due possibilità. Lo scorso 12 dicembre i soci hanno ascoltato il piano di Apofruit, l’organizzazione di produttori di Cesena a cui Sft era approdata, dopo il fallimento della sua stessa Op (con tanto di strascico giudiziario per «false mele bio», per cui l’ex presidente Mauro Coser è stato condannato a un anno). Questa sera ascolteranno invece il progetto di La Trentina, da cui la stessa Sft era uscita negli anni scorsi.
«Nella prima o seconda settimana di febbraio ci sarà un’assemblea per decidere da che parte andare — afferma Forti —. Dovremo vagliare approfonditamente entrambe le proposte. Scegliendo La Trentina varrebbe la clausola dell’accordo con Apofruit, poco meno di 2 milioni». Con una clausola di tali dimensioni non si può decidere a cuor leggere. Una parte dei soci sarebbe portata a scegliere l’opzione locale, ma «dobbiamo gestire la situazione in modo più trasparente possibile — dice il presidente — senza dar voce solo alla parte emotiva». Per affrontare razionalmente il difficile passaggio, la società ha chiesto la consulenza di esperti. L’ultimo bilancio ha chiuso con un utile da 327.000 euro, con un fatturato a 16 milioni, mentre in passato si viaggiava sui 23. I quintali di mele ora sono 270.000, ma la struttura è tarata per 420.000. In questo modo alla lunga i costi non saranno più sostenibili. Per andare verso La Trentina, facendo prevalere l’opzione locale, «da parte di Federcoop e Provincia abbiamo ricevuto un appoggio politico. Ci sono stati anche colloqui con gli istituti di credito, che potrebbero garantire liquidità a tassi agevolati» fa sapere Forti, aggiungendo che si potrà contare anche sula vendita di «Aldeno casa».
La Trentina ha recentemente stretto un accordo commerciale con Melinda, quindi una scelta nella direzione locale porterebbe Sft all’interno di un sistema di grandi dimensioni (31 milioni di fatturato La Trentina, 278 Melinda). Ma Apofruit non è da meno: il valore della produzione 2016 è stato di 329 milioni. «Anche se hanno dimensioni simili — osserva il presidente — va detto che il raggruppamento locale è molto è molto focalizzato sulle mele, mentre Apofruit si occupa di un ventaglio di prodotti, per cui noi copriremmo il settore mele. Nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, possiamo considerarci fortunati: il nostro apparato aziendale e cooperativo ha un valore, perciò siamo appetibili. Ma attenzione — avverte — qui non si tratta di vendersi al miglior offerente, ma di porre le basi per il futuro, per i soci, l’indotto, i dipendenti, che contando gli stagionali sono 70-75».
Forti comunque è risoluto: «Ci sono voluti dei mesi per arrivare a questo punto. Ora contiamo nel giro di un mese di arrivare a una decisione informale, in modo da trattare in esclusiva con una sola società. Poi servono almeno sei mesi di lavoro per integrare la struttura. Attenzione: una volta deciso indietro non si torna. La decisione deve essere definitiva. Sei-sette anni fa bastava avere un prodotto valido e un magazzino efficiente per rimanere sul mercato. Adesso invece servono dimensioni adeguate».