Corriere del Trentino

Genoma umano, la sfida del Muse

Progetti per i cinque anni del museo, non solo grandi esposizion­i Lanzinger: raccontere­mo anche il genoma umano e i ghiacciai

- Boschi

Il Muse è un museo giovane e dei giovani pare avere entusiasmo, energia e sguardo verso il futuro. A luglio di quest’anno compirà cinque anni e li festeggerà con uno speciale «Sogno di mezza estate» su cui, però, il direttore Michele Lanzinger non vuole anticipare nulla: «Abbiamo in mente qualcosa di straordina­rio ma che non è ancora completame­nte curato nei dettagli per cui non roviniamo la sorpresa. Ma sarà un 2018 pieno di altre iniziative». Non a caso lo slogan scelto dal Muse per il 2018 è: «Vieni quando vuoi», anche se Lanzinger ci tiene a mostrare che allo slogan seguiranno fatti concreti: «Il Muse ha uno stile che vuole superare la dimensione del

mostrismo, ovvero l’idea che i musei siano dei luoghi che si limitano a ospitare e cambiare esposizion­i temporanee su cui costruire un’adeguata campagna pubblicita­ria. Il Muse, invece, non si limita a questo, è un luogo in grado di presentare anche le collezioni permanenti in maniera sempre differente. Da noi, i visitatori, grazie ai diversi sistemi di interpreta­zione e ai nostri pilot (guide, ndr) possono tornare a vedere i fossili di dinosauro o gli acquari trovando sempre una interlocuz­ione diversa. Senza dimenticar­e i nostri show scientific­i che rendono spettacola­re l’esperienza della visita al Muse».

Tutto questo, ovviamente, non significa che nel 2018 non verranno presentate espositerv­enire

zioni temporanee: «La più importante — precisa il direttore — sarà quella su genoma umano, interament­e progetta e realizzata dal Muse». La mostra, intitolata Genoma umano. Cosa ci rende unici, resterà aperta dal 24 febbraio al 7 gennaio 2019 e proporrà «un viaggio nelle scoperte, storie e scelte legate al genoma umano, un invito a riflettere sulle problemati­che che nascono dal progresso della genomica. Come e quanto possiamo in- per modificare il nostro genoma? Quanto influiscon­o ambiente e stili di vita?».

Ovviamente sarebbe stato molto più semplice organizzar­e una mostra sui fossili, sul mondo animale o su materie più facilmente «esponibili» o «illustrabi­li» ma Lanzinger sembra non amare le strade facili: «Intanto premetto che la mostra tratterà aspetti scientific­i importanti e molto attuali e, quindi, sarà di stimolo per la riflession­e del pubblico su realtà e problemi di una scienza in continua evoluzione. Ovviamente si tratta di un tema complesso meno facilmente presentabi­le di altri. Storicamen­te, i musei erano stati fatti per quadri o oggetti di una certa dimensione e nei musei scientific­i risulta complicato esporre una stella o un microbo perché sono fuori taglia. Sarebbe più facile esporre un orso o un pappagallo, ma grazie ad apparati interattiv­i, infografic­he, meccanismi audio visuali e metafore prese anche dal mondo artistico, riusciamo a creare un ambiente vantaggios­o per le esperienze di apprendime­nto, migliore dei pur ottimi documentar­i o libri scientific­i con cui non si può interagire. Più in dettaglio, nella mostra sul genoma i visitatori potranno interagire con le guide e gli strumenti tecnologic­i, assistere a presentazi­oni dal vivo, fare domande e ottenere risposte».

Ma quella sul genoma non sarà l’unica mostra in programma nel 2018. Dal 26 gennaio (e fino al 25 marzo) si potrà assistere a Oltre il laboratori­o: la rivoluzion­e scientific­a Diy. Progettata dal Science Museum di Londra, l’esposizion­e racconta le storie di alcuni «scienziati fai da te» provenient­i da tutto il mondo che stanno tentando di sperimenta­re e inventare nuove soluzioni nel campo della sanità. La mostra espone anche tre opere innovative create da artisti che si posizionan­o al confine tra arte, scienza e tecnologia. Nell’edizione trentina, la mostra si arricchisc­e di un «exhibit» che racconta l’idea del «glifo», un ausilio per i bambini con difficoltà di manipolazi­one creato in un processo di co-progettazi­one tra il «Fab Lab OpenDot», tre giovani designer e i terapisti di Fondazione TOG con le famiglie di bambini con difficoltà motorie.

Infine, dal 6 luglio 2018, spazio a I Ghiacciai. Fotografie, oggetti, immagini e video 3d mostrerann­o lo stato di salute dei ghiacciai, mettendo in evidenza i cambiament­i climatici in atto e i legami tra l’uomo e il mondo glaciale d’alta quota. Un programma ambizioso di cui Lanzinger è visibilmen­te soddisfatt­o: «Sono molto orgoglioso del lavoro svolto perché abbiamo curatori e mediatori bravi e soprattutt­o capaci di entrare in relazione con il mondo della ricerca. Questo ci permette di predisporr­e eventi espositivi di grande spessore che gireranno in Italia e in Europa e quindi di trasformar­ci anche in produttori. Presentiam­o eventi e progetti che danno senso a una istituzion­e culturale. Non siamo un centro commercial­e che a fine giornate conta gli incassi, non contano i biglietti venduti, ma quante teste abbiamo illuminato a fine giornata». Detto questo, in quattro anni di attività il Muse è stato visitato da due milioni e mezzo di visitatori, nell’ultimo anno sono stati cinquecent­omila, cifre che permettono di pensare che le teste illuminate dall’interrutto­re del Muse non siano poche.

 Il direttore Sono orgoglioso del lavoro fatto. Siamo in grado di produrre eventi che girano il mondo

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Un’immagine interna del Muse di Trento 4
4 Un’immagine interna del Muse di Trento 4
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Dal 26 gennaio, «Oltre il laboratori­o: la rivoluzion­e scientific­a Diy» mostra progettata dal Science Museum di Londra. 3
3 Dal 26 gennaio, «Oltre il laboratori­o: la rivoluzion­e scientific­a Diy» mostra progettata dal Science Museum di Londra. 3
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La mostra dal 6 luglio 2018, intitolata «I Ghiacciai»: fotografie, oggetti, immagini e video 3d che mostrerann­o lo stato di salute dei ghiacciai, mettendo in evidenza i cambiament­i climatici in atto e i legami tra l’uomo e il mondo glaciale d’alta...
2 La mostra dal 6 luglio 2018, intitolata «I Ghiacciai»: fotografie, oggetti, immagini e video 3d che mostrerann­o lo stato di salute dei ghiacciai, mettendo in evidenza i cambiament­i climatici in atto e i legami tra l’uomo e il mondo glaciale d’alta...
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1 La mostra intitolata «Genoma Umano. Cosa ci rende unici», dal 24 febbraio 2018 al 7 gennaio 2019, interament­e progetta e realizzata dal Muse. 1
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Direttore Michele Lanzinger guida il Museo delle scienze di Trento quando ancora era in via Calepina

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