Pd e Upt d’accordo con Rossi «Competenza il criterio» Oggi i dem a Roma da Renzi
Caso Nicoletti Solo la segreteria nazionale potrà sbloccare il niet dei democratici di Bolzano
«Il presidente ha ragione, TRENTO il criterio che ci deve guidare è quello della competenza». Almeno a parole, i vertici di Pd e Upt non hanno dubbi: dall’empasse sulle candidature si esce solo mettendo in squadra i giocatori più titolati, anche a costo di sacrificare il fattore novità.
«Sento parlare di generi, di novità, di correnti. Non della necessità di mandare a Roma le figure migliori che il Trentino Alto Adige ha da esprimere» ha detto ieri Ugo Rossi
(Corriere del Trentino, ndr), che non ha risparmiato stoccate a «mail e raccolte di firme» (Borgonovo Re e Filippi) e che ha invitato gli incerti (verosimilmente Olivi e Dellai) «ad avere coraggio». Gianpiero Passamani non ha dubbi: «Ha ragione Rossi. Ascoltando le audizioni, una certa comprensibile voglia di novità emerge ed è giusto che sia così, ma non dobbiamo dimenticare che nella prossima legislatura ancor più che nella precedente servono persone di grande esperienza politica. Ricordiamoci che una figura chiave per la nostra rappresentanza regionale come Karl Zeller non ci sarà più. Non possiamo puntare sulla novità a tutti i costi». Nessun accenno all’esigenza di fare presto. Rossi aveva indicato questa settimana come termine ragionevole, ma l’Upt non indicherà i nomi prima del fine settimana. Tutti cercano di capire cosa farà Lorenzo Dellai. A nessuno risulta che abbia chiesto al suo «capo politico», Beatrice Lorenzin, uno dei collegi «sicuri» in giro per l’Italia che Civica Popolare esigerà dal Pd in cambio dell’alleanza. In ogni caso, difficilmente l’Upt farà il nome di donna che manca alla coalizione. Più probabile che indichi i rodati Tiziano Mellarini e Lorenzo Dellai, o Mauro Gilmozzi.
«Condivido assolutamente le parole di Rossi» dice anche il segretario del Pd, Italo Gilmozzi. «Quello che stiamo cercando di fare è proprio scegliere i migliori — assicura — Anche l’idea di presentare Nicoletti a Bolzano è pensata per valorizzare una risorsa importante». Quanto ai tempi, Gilmozzi sa di dipendere da Roma: «Siamo un partito nazionale, non possiamo prescindere da un ragionamento generale, anche se nessuno intende imporci candidati».
Oggi la delegazione del Pd trentino sarà a Roma, insieme ai colleghi del resto d’Italia per cercare di sbrogliare la matassa delle candidature. Di fronte all’ostilità del Pd altoatesino verso l’ipotesi Nicoletti sul collegio di Bolzano, solo il livello nazionale è in grado di dire la parola definitiva. Oggi, stando all’ordine del giorno, si discuterà solo di criteri, ma qualche ragionamento a margine sarà certamente fatto.
In ogni caso, se Nicoletti sarà candidato a Bolzano, il primo posto nel listino regionale della Camera (salvo l’arrivo di Delrio o di altri big nazionali) sarà altoatesino. Un ulteriore problema per i sostenitori di Elisa Filippi. Alla fine, si è scoperto che la lettera che ne perorava la candidatura a Trento non era firmata dagli auto-dichiaratisi «50 sostenitori». Per lei, una finestra potrebbe aprirsi se il Pd deciderà di candidare Alessandro Olivi su Trento, invece che su Rovereto.