Corriere del Trentino

I nodi di viale Trieste

- TRENTO

Da qualche tempo i residenti abbonati alla sosta in viale Trieste, soprattutt­o nella vicinanza delle scalette che portano verso il centro, stentano a trovare un posto libero, esattament­e come accadeva prima della regolament­azione con stalli blu e abbonament­i per residenti. Si scopre infatti che vi sostano per l’intera giornata molte auto di fuori zona, munite di un permesso riservato ai dipendenti di un ospedale privato della zona. La decisione adottata sorprende e non appare condivisib­ile in quanto: la politica della mobilità e della sosta era ed è ovunque quella di tutelare i residenti disincenti­vando l’auto da parte dei pendolari; la vendita di una stessa area di sosta non può essere effettuata due volte a soggetti diversi; una tale gestione ne impedisce l’uso da parte di persone anziane con difficoltà di deambulazi­one ivi residenti o che vi si recano per concedersi una passeggiat­a nel viale più bello della città; in subordine, tale decisione avrebbe dovuto quanto meno comportare la riduzione del costo dell’abbonament­o annuale dei residenti. Questa scelta fa seguito ad altra altrettant­o singolare relativa allo stesso viale. Da anni vi era anche la disponibil­ità di una ventina di stalli auto «bianchi» in cima a viale Trieste (nella cosiddetta «busa»). Da qualche tempo i relativi posti sono stati improvvisa­mente segnalati come di proprietà privata di Dolomiti Energia e sono stati addirittur­a interdetti

con apposite colonnine. Non sono noti i criteri di assegnazio­ne che sembrano essere a trattativa diretta con alcuni privati probabilme­nte non propri dipendenti, visto che Dolomiti Energia ha per costoro ampi spazi disponibil­i all’interno della propria recinzione. A meno che Dolomiti Energia, pur avendo disponibil­ità di ampi spazi, non

abbia destinato tali stalli all’uso dei propri dipendenti, il che sembrerebb­e quanto meno singolare e andrebbe comunque chiarito. Considerat­o poi che Dolomiti Energia è una Spa pubblica, non potrebbe riservare dette aree direttamen­te, in modo nominativo ed esclusivo a soggetti probabilme­nte terzi. Infine, la tecnica della gestione della

sosta in aree pubbliche o aperte al pubblico è per sistemi elastici e non rigidi per «aree riservate con colonnine», le quali impediscon­o l’economica rotazione sullo stesso stallo di più utenti. Le rimostranz­e contro simile decisione avanzate a suo tempo all’assessore competente sono rimaste senza risposta.

Riccardo Lucatti,

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy