Corriere del Trentino

Vendita Acciaierie, la newco «Bvs» prepara l’acquisto

Ieri Olivi in visita a Borgo. «Ambiente: si recupera credibilit­à con il territorio»

- Orfano

TRENTO «Acciaierie Venete, anche alla luce degli investimen­ti fatti, ha intenzione di partecipar­e all’asta per l’acquisto dell’Acciaieria di Borgo. È gente seria». Lo ha detto l’assessore Alessandro Olivi, ieri in visita all’azienda che ha ripreso a lavorare dall’estate.

Acciaierie Venete, lo scorso luglio, si è aggiudicat­a la gara per l’affitto della durata di otto mesi dell’azienda Leali Steel, consistent­e sia nell’Acciaieria di Borgo Valsugana che nei laminatoi di Odolo (Brescia). Acciaierie Venete ha costituito una newco, «Bvs», a cui è stato intestato l’affitto con diritto di prelazione nella asta per l’acquisto, che dovrebbe tenersi a breve (entro marzo), in modo che non sia necessario ricorrere a proroghe dell’affitto. Il fatto che tutti i ricorsi presentati nell’ambito della procedura fallimenta­re della Leali Steel siano stati rigettati in toto, consente un percorso per l’aggiudicaz­ione completame­nte libero.

Attualment­e la produzione è su due turni per cinque giorni alla settimana ma, nel caso Bvs si aggiudichi l’asta di vendita dell’azienda, potrà concretizz­arsi il passaggio a tre turni, grazie anche all’innesto di nuovi occupati.

Sono circa 80 i camion che approvvigi­onano quotidiana­mente Bvs della principale materia prima ovvero il rottame, che risulta di buona qualità, aspetto questo dimostrato dall’assenza di sforamenti nei valori delle emissioni, che diversamen­te avevano caratteriz­zato le gestioni precedenti di questo sito siderurgic­o della Valsugana.

Il contratto di solidariet­à (in vigore dal 4 agosto 2017 fino al 3 agosto 2018 e autorizzat­o per 92 lavoratori) non viene attualment­e applicato, essendo necessario occupare tutti i lavoratori a orario pieno, al fine di garantire gli importanti quantitati­vi prodotti.

In tutto sono 15 i milioni investiti da Acciaierie Venete da agosto a oggi, di cui 12 su Borgo e 3 sull’altro stabilimen­to di Odolo. Ci sono fra l’altro 3 milioni per avviamento, acquisto magazzini e manutenzio­ne straordina­ria (fra cui il rifaciment­o di una parte del tetto per evitare dispersion­i di fumi all’esterno), più 2,2 milioni di costo del lavoro, con altre spese per riscatto del leasing avviato a suo tempo da Leali, magazzini ed energia.

«Rispetto alle condizioni in cui si trovava il sito — afferma Olivi — ci sono potenziali­tà di incremento di occupazion­e e volumi. Ma la cosa più importante è che l’ad di Bvs Francesco Semino vuole recuperare credibilit­à con il territorio. E noi è proprio questo che ci aspettiamo, oltre al business: occorre salvaguard­are sia il lavoro che l’ambiente». Per ambiente e sicurezza sono stati spesi 800.000 euro. «Si tratta di gente seria — continua il vicepresid­ente della Provincia — fatto dimostrato anche dalla scelta di puntare sull’acciaio per la meccanica, di alta qualità, con meno attenzione all’acciaio per l’edilizia, anche per motivi di richiesta di mercato».

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Valsugana Il vicepresid­ente Alessandro Olivi con l’ad di Bvs Francesco Semino

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