Fiamme nella notte, distrutta Malga Albi
Cause da chiarire. Era stata ristrutturata nel 2007. Il sindaco: «Avevamo investito molto»
Un violento incendio divampato nella notte ha distrutto Malga Albi, l’agriturismo che sorge a 1400 metri di quota sopra l’abitato di Garniga. Si stima un danno di un mjlione e mezzo di euro. La struttura ricettiva doveva aprire a marzo. Da chiarire le cause del rogo, sono al lavoro i periti.
Cenere, fumo nero e TRENTO travi bruciate. Uno scheletro annerito e piccoli focolai ovunque. È questo lo scenario che si sono trovati di fronte i vigili del fuoco volontari e permanenti ieri mattina al loro arrivo. È tutto distrutto. Della struttura ricettiva che sorge a 1300 metri di quota, sopra l’abitato di Garniga Terme, non è rimasto quasi nulla. Solo una piccola porzione dell’edificio si è salvata dalle fiamme, quella che in futuro avrebbe dovuto ospitare un caseificio. Il resto è solo desolazione e fumo.
«Non è rimasto quasi nulla» spiega, amareggiato, il sindaco di Garniga, Valerio Linardi, che ieri è stato tra i primi ad accorrere sul posto. In quell’agriturismo il Comune aveva investito molto. Ristorazione e venti posti letto in montagna in un’area verde affascinante, sempre molto gettonata, erano un’ottima formula per il turismo. Un investimento per il futuro. La malga Albi, ex malga da pascolo, un vecchio edificio del 1600, era stata ristrutturata nel 2007; l’amministrazione, insieme alla Provincia, grazie ai fondi europei, aveva investito oltre un milione di euro e ora non c’è più nulla. Il fuoco ha spazzato via tutto. L’incendio è divampato nella notte, ma solo ieri mattina il nuovo gestore dell’agritur, Moreno Dallapiazza, che si era aggiudicato il bando di gara e avrebbe dovuto aprire l’attività a marzo, ha potuto dare l’allarme. Verso le otto e mezza del mattino era salito fino alla malga per stemperare un po’ gli ambienti, in vista dell’apertura. Lo aveva fatto anche martedì, ma quando ieri ha raggiunto l’agritur ha notato le lingue di fuoco e il fumo nero. L’allarme è stato immediato. Oltre una cinquantina di vigili del fuoco dei corpi volontari di Aldeno, Cimone e Garniga Terme si sono messi subito al lavoro, pochi minuti più tardi sono arrivati anche i colleghi dei permanenti di Trento con l’elicottero. Le fiamme sono state domate in fretta, ma sono rimasti alcuni focolai sotto l’ammasso di legno bruciato e cenere che hanno continuato ad ardere. Il vento ha reso le operazioni ancora più difficile e i vigili del fuoco hanno dovuto operare fino a tardo pomeriggio per bonificare tutta l’area.
Difficile capire la causa dell’incendio. I periti dei vigili del fuoco del corpo permanente sono al lavoro, ma non è facile, al momento, capire cosa abbia scatenato le fiamme, che sembra siano partite dalla zona cucina. Sono al lavoro anche i carabinieri della stazione di Aldeno, ma al momento è difficile fare ipotesi. Le piste restano tutte aperte, compresa quella dolosa, anche se al momento non sono stati trovati inneschi o elementi tali che possano confermare l’ipotesi del dolo. «Bisognerà procedere con cura alla bonifica prima di capire da dove è partito l’incendio» spiega il comandante dei vigili del fuoco di Garniga, Mirko Dallapiazza. Amareggiato il gestore. È un brutto colpo per la comunità di Garniga che perde un’altra chance di rilancio del turismo. «Avevano investito molto — spiega il sindaco — era un’ottima proposta per il turismo, ci credevamo molto. È un danno notevole».
Si stima un danno di un milione e mezzo di euro. C’è l’assicurazione, ma non sarà facile ricostruire. Si dovrà ripartire da zero. «Aspettiamo di capire che cosa è accaduto e poi sentiremo l’assicurazione» prosegue il sindaco.
«È chiaro — dice il sindaco — che per noi sarebbe importante ricostruire». Ma è prematuro parlarne, ora bisogna lasciare lavorare i vigili del fuoco e i carabinieri che dovranno fare luce su quanto accaduto.
È amareggiato Moreno Dallapiazza. Era tutto pronto per partire. Giovane allevatore, Moreno con grande passione e sacrificio aveva preso le redini dell’azienda zootecnica del nonno, avviata sessant’anni fa, l’aveva rimodernata. Un’azienda a conduzione familiare, ora Moreno era riuscito anche ad aggiudicarsi il bando per la gestione di Malga Albi, ma l’incendio della scorsa notte ha distrutto gran parte dei sogni e dei progetti per il futuro del turismo a Garniga.