Corriere del Trentino

Capitale culturale, l’esame della giuria «Vip» in campo

- E. C.

«La cultura è un motore BOLZANO e produce ricadute importanti sull’economia».

A dirlo è il vicesindac­o Andrea Rossi assieme al sindaco Paul Rösch ieri nella conferenza stampa settimanal­e, nel corso della quale hanno espresso tutta la loro soddisfazi­one per la presenza di Merano tra le dieci finaliste del progetto «Capitale italiana della cultura». Il 5 febbraio una delegazion­e di dieci persone dovrà comparire davanti alla Commission­e giudicatri­ce per presentare il progetto.

«Useremo un conduttore della presentazi­one — ha spiegato Rossi — che introdurrà i vari oratori trai quali avremo alcuni importanti testimonia­l. Ci giocheremo tutto con la nostra capacità di comunicare il progetto in 30 minuti e per prepararci bene ci siamo avvalsi anche della consulenza di esperti in questo campo». Ed è già corsa a individuar­e chi saranno questi testimonia­l. Bocche cucite in Comune dove ieri sera si è tenuta una riunione al riguardo, ma servono persone note nell’ambiente romano e che nello stesso tempo siano di Merano o abbiano con questa città un forte legame. Si va da Henri Chenot a Margherita Fuchs von Mannstein, al senatore Karl Zeller fino ai personaggi noti dello sport e dello spettacolo come Daniela Scarlatti o alcuni nomi importanti che frequentan­o Merano soprattutt­o al Palace Hotel.

«Stiamo cercando, attraverso questo progetto — ha spiegato il sindaco — di rappresent­are Merano e l’Alto Adige in modo diverso da come viene percepito, per troppa ignoranza sulle vicende di questa terra». «Ci consideran­o dei privilegia­ti — gli ha fatto eco Rossi — soprattutt­o perché ignorano le ragioni della specificit­à di questo territorio e Merano con il suo fifty fifty tra italiani e tedeschi e la multicultu­ralità che da sempre la caratteriz­za, rappresent­a davvero un unicum che può mettere a confronto la cultura italiana con quella europea ed essere un modello futuro».

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