Via Crucis sanitaria
Il protocollo d’intesa sottoscritto in pompa magna il 26 aprile 2016 da Provincia, Azienda sanitaria e comunità delle Giudicarie prevedeva, tra le altre cose, il trasferimento dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia nell’area recentemente ristrutturata, in una logica di «sistema» capace di valorizzare l’integrazione dello stesso reparto con il Centro traumatologico ortopedico (Cto) di Campiglio. In sede di verifica sullo stato di attuazione degli impegni presi dall’assessore provinciale alla sanità, Luca Zeni, il comunicato stampa della comunità delle Giudicarie del 20 settembre 2016 dava per imminente il trasloco dei nuovi locali al piano superiore dell’ospedale. Ci si poteva attendere a questo punto la soluzione del problema e il definitivo trasferimento «armi e bagagli» del reparto di Ortopedia al piano superiore del nosocomio: pia illusione. In un crescendo rossiniano che ricorda la vacuità e l’inefficacia delle famose grida manzoniane, arriva la risposta dell’assessore Zeni all’interrogazione numero 4170 del consigliere Maurizio Fugatti, dove si attesta che il trasferimento del reparto è previsto per l’estate 2017. Ora l’ultima(?)tappa di questa tormentata Via Crucis, con il «question time» del consigliere dell’Upt Tonina, nel quale si chiedono le ragioni del mancato trasferimento da oltre 15 mesi. Risposta dell’assessore Zeni nella seduta del Consiglio di martedì: «Il trasferimento è stato ritardato a seguito dell’insorgere di problemi strutturali è comunque previsto per la fine del mese di maggio». Ogni commento è superfluo. Ermanno Sartori