Corriere del Trentino

Ala, il parroco si difende «Ho agito in buona fede»

Don Ezio Seppi «affranto». Il vicario della Curia: «Amministra­zione impropria»

- Leone

Don Ezio Seppi, il parroco rimosso dalla gestione di quattro comunità della zona di Ala, non vuole aggiungere nulla rispetto a quanto detto dalla Curia sulla vicenda, ma si limita a precisare: «Ho sempre agito in buona fede». Al prelato vengono contestate alcune irregolari­tà contabili per tutte e quattro le parrocchie a lui affidate. Indagini in corso della Procura di Rovereto, i parrocchia­ni intanto sono sgomenti e increduli.

TRENTO Bastano appena un paio di squilli perché al numero di telefono della canonica di Chizzola risponda la voce di don Ezio Seppi. Tono pacato, ma fermo nelle intenzioni: «Non voglio dire nulla, c’è già un comunicato della diocesi. Preferirei non causare ulteriori agitazioni nei fedeli». Alla fine, però, aggiunge: «Ho sempre agito in buona fede, l’ho detto anche in Curia».

Il prelato è stato rimosso dalla diocesi dopo che quest’ultima, su input dell’autorità giudiziari­a, ha effettuato una serie di verifiche relative alla contabilit­à delle quattro parrocchie che don Ezio gestisce (San Nicolò a Chizzola, dove ha la residenza, San Martino a Pilcante, Santa Margherita a Santa Margherita di Ala, di Ss. Fabiano e Sebastiano a Serravalle), rilevando «condizioni amministra­tive anomale e improprie», come spiegato ieri dal vicario generale don Marco Saiani. Il vescovo don Lauro Tisi ha quindi concordato insieme al parroco le dimissioni e mercoledì si è tenuta una riunione con i fedeli, che sono stati informati.

Su presunte irregolari­tà è quindi in corso un’indagine della Procura di Rovereto, ma anche da parte della stessa diocesi il riserbo è massimo: «Non possiamo entrare nel dettaglio — ha chiarito ieri il vicario — ma dai nostri accertamen­ti è emerso che c’è stata un’amministra­zione quantomeno non consona». A quanto pare l’indagine verterebbe su un periodo di tempo ben preciso e recente e le irregolari­tà riscontrat­e riguardere­bbero tutte e quattro le comunità di cui aveva la responsabi­lità don Ezio e che compongono la cosiddetta «unità pastorale».

«Don Ezio è affranto e molto dispiaciut­o per tutta la vicenda: con le sue dimissioni è stato sollevato dalle responsabi­lità e in questi giorni si ritirerà. I fedeli sono stati messi al corrente di tutto e sono sgomenti, ma il loro sentimento è di totale vicinanza al loro parroco: hanno stima di lui, e del resto anche per noi è stata una decisione molto sofferta», ha aggiunto don Saiani. Nel corso degli accertamen­ti, inoltre, sono stati interpella­ti anche i componenti del consiglio affari economici, che è l’organo, composto da laici volontari, che affianca il parroco nelle questioni amministra­tive: «Tra quanti erano presenti all’assemblea di mercoledì c’è stata molta sorpresa e incredulit­à», ha aggiunto il vicario, che sul futuro dell’unità pastorale spiega: «Stiamo cercando di capire, l’amministra­tore parrocchia­le che verrà nominato prenderà in mano la situazione cercando di comprender­e come procedere. Per quanto riguarda poi la conduzione pastorale di tutte e quattro le comunità verrà data in capo al decanato di Ala e vedremo come procedere con loro per trovare un modo di rispondere ai bisogni che ci sono in quella comunità attualment­e».

Le dimissioni di don Seppi, che rimane comunque a tutti gli effetti un sacerdote, anche se temporanea­mente a riposo forzato nella sua casa di Chizzola, sono state per la diocesi e per lo stesso vescovo di Trento, che ha chiesto al parroco di rassegnare il mandato, una decisione non semplice. «Con la diminuzion­e dei sacerdoti e tante comunità in mano ad un unico parroco dobbiamo provvedere al prosieguo delle attività in altro modo, coinvolgen­do sempre di più i laici stessi nell’amministra­zione per poter svolgere un servizio che un sacerdote non può più sostenere allo stesso modo di una volta. Su questo stiamo proponendo delle giornate di formazione per dare tutte le competenze sui temi amministra­tivi», ha chiarito don Saiani. «Certo è che un parroco che deve gestire quattro comunità è chiamato ad avere ulteriore precisione, questo sovraccari­co di lavoro per i parroci può portare a delle disattenzi­oni», ha aggiunto infine il vicario.

La reazione Saputo delle dimissioni i parrocchia­ni hanno espresso stima e vicinanza al prelato

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Vicario Don Mario Saiani, della diocesi di Trento

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