Corriere del Trentino

Valsugana, Gilmozzi suona la carica

Il segretario Pd: «Basta pessimismo, possiamo vincere». Biancofior­e aspetta Delrio

- Giovannini

«Il collegio della Valsugana non è già perso. Smettiamol­a di considerar­lo tale: ci sono tanti big nazionali che farebbero la fila per averlo». Il segretario del Pd Italo Gilmozzi richiama i suoi in vista della definizion­e dello schema delle candidatur­e in vista delle Politiche. Uno schema ancora in costruzion­e: pesano i nodi di Dellai e Nicoletti. Intanto Forza Italia mette gli occhi sulla Valsugana: «Ma non sono in competizio­ne con Fugatti» precisa Biancofior­e.

TRENTO I pezzi del puzzle sono ancora tutti sparsi. O quasi. E per assemblarl­i servirà non solo una buona dose di pazienza. Ma anche — e soprattutt­o — la soluzione di alcuni nodi rimasti tuttora aperti. Che, inevitabil­mente, in base ai «profili» individuat­i, cambierann­o l’immagine finale del mosaico.

A dieci giorni dal termine della presentazi­one delle candidatur­e per le Politiche, in tutti gli schieramen­ti si registra una discreta incertezza. Per usare un eufemismo. «La situazione è fluida» commentano gli esponenti del centrosini­stra autonomist­a e quelli di centrodest­ra. Rinviando alle prossime ore — o meglio: alla prossima settimana — qualsiasi dato concreto.

A catalizzar­e l’attenzione, in questi giorni, sono soprattutt­o le mosse del centrosini­stra autonomist­a, alle prese con alcune incognite non secondarie, la cui risposta condiziona l’intero schema delle candidatur­e. Il primo punto di domanda riguarda la decisione di Lorenzo Dellai rispetto alla sua collocazio­ne: in sostanza, si dovrà capire se l’ex governator­e opterà per un collegio fuori dal Trentino e considerat­o «blindato» per la lista Civica Popolare o se parteciper­à alla sfida provincial­e: un’incognita non di poco conto, per l’Upt ma non solo.

In casa Unione — ancora alle prese con le valutazion­i interne e le audizioni — la scelta di Dellai condizione­rebbe necessaria­mente la definizioa­micizia ne delle altre caselle. Pur senza risolvere tutte le tensioni interne: la sfida tra Tiziano Mellarini e Vittorio Fravezzi per ottenere il collegio della Vallagarin­a, infatti, continua a esacerbare gli animi. Di più: nessuno dei due pare intenziona­to a cedere o, nel caso il partito lo chiedesse, a «trasferirs­i» sul collegio della Valsugana. Dal canto suo, Dellai in questi giorni è a Roma alle prese con questioni nazionali e sta incontrand­o i vertici delle varie forze politiche per fare il punto della situazione. Il deputato dovrebbe rientrare in Trentino nel fine settimana, forse con qualche risposta in più. Tenendo presente che, secondo molti, a rendere più combattuta la sua decisione sarebbe anche il vincolo di che lo lega a Fravezzi.

Sul fronte Pd, le acque sono ancora mosse. Oggi il partito riunirà il coordiname­nto provincial­e per analizzare gli ultimi passaggi (in particolar­e la «puntata» romana del segretario Italo Gilmozzi) e cercare di districars­i in un quadro decisament­e ingarbugli­ato. Qui i nodi sono parecchi. A iniziare dalla candidatur­a «bolzanina» per Michele Nicoletti. Il segretario nazionale dem Matteo Renzi, in questi giorni, ha chiarito alla delegazion­e altoatesin­a di voler definire tutte le questioni nel giro di un paio di giorni (Corriere del

Trentino di ieri). Anche a Trento quindi si attendono con una certa apprension­e comunicazi­oni dalla capitale in merito alla partita relativa al collegio della Bassa Atesina (il Pd altoatesin­o ha chiesto un big nazionale, con un occhio di riguardo per Graziano Delrio). È evidente che il destino di Nicoletti condizione­rà tutte le altre mosse. Con spinte personali soprattutt­o sul collegio di Trento: a «puntarlo» sono Alessandro Olivi e — se non fosse candidato a Bolzano — lo stesso Nicoletti. Ma una opzione su Trento l’aveva messa anche Lucia Maestri, con Maria Chiara Franzoia data per favorita nella corsa in rosa.

E la Valsugana? Tutti sembrano volerla evitare. E c’è chi parla di una possibile deroga a Giorgio Tonini per il collegio più complicato. Con il segretario dem indispetti­to sulle riflession­i già «perdenti» in Valsugana. «A Roma — precisa Gilmozzi — ho avuto la conferma che le previsioni, per quanto riguarda il Pd in Trentino Alto Adige, sono molto positive rispetto al resto d’Italia. Partiamo da una base più alta». E avverte: «Lo dico agli elettori e ai vertici del mio partito: smettiamol­a di dare la Valsugana come collegio perdente. Non è così. Anzi: nella capitale ci sono moltissimi big nazionali che farebbero la fila per competere in un collegio come questo, perché è considerat­o di gran lunga più sicuro rispetto a molti altri nel resto d’Italia». La conclusion­e è netta: «Vogliamo vincere anche in Valsugana».

Valsugana che invece attira il centrodest­ra. «Tra me e Fugatti — sottolinea Michaela Biancofior­e — non c’è alcuna battaglia. Ci divideremo il seggio alla Camera e quello al Senato. Mi auguro però che nella coalizione si abbia l’onestà intellettu­ale di scegliere le persone giuste nel posto dove possono vincere». Parole più che chiare. Con un passaggio in più: «Se Delrio dovesse però candidarsi in Bassa Atesina, non posso non sfidarlo». E il quadro trentino? «Candidati ne abbiamo pure troppi. Stiamo aspettando le decisioni romane sui seggi e poi completere­mo lo schema».

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Democratic­i Il segretario Gilmozzi
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 ??  ?? Visioni A sinistra Lorenzo Dellai e, sullo sfondo, i segretari Italo Gilmozzi e Tiziano Mellarini A destra la coordinatr­ice regionale di Forza Italia Michaela Biancofior­e
Visioni A sinistra Lorenzo Dellai e, sullo sfondo, i segretari Italo Gilmozzi e Tiziano Mellarini A destra la coordinatr­ice regionale di Forza Italia Michaela Biancofior­e

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