«Vaccinare informati», confronto in commissione
Il gruppo ha avanzato sette punti programmatici: «Garantire il sostegno agli esclusi»
TRENTO Un nuovo passo in provincia per la campagna di libera scelta vaccinale portata avanti dal Gruppo «Vaccinare Informati» del Trentino Alto Adige, insieme a diversi comitati del Trentino che, ieri mattina, hanno incontrato la presidentessa Lucia Maestri e i membri della quinta commissione provinciale. Una mattinata di confronto che ha visto il Gruppo, attivo su tutto il territorio trentino, suggerire diversi spunti, esponendo alla commissione una serie di problematiche riassumibili in sette punti. In primis, l’applicazione scrupolosa della legge 119/17 che, anche in caso di esclusione del bambino non vaccinato dalle scuole di infanzia, deve poter consentire ai bambini di concludere il loro percorso formativo e l’attivazione di strumenti di sostegno concreto alle famiglie dei bambini estromesso dai servizi per l’infanzia. Quindi le altre proposte: l’elaborazione di una specifica norma di attuazione per la sospensione precauzionale del ciclo vaccinale per quei bambini con presunta reazione avversa agli eccipienti dei vaccini o con danno da vaccino, con conseguente possibilità di frequentazione dei servizi della prima infanzia; la creazione di strumenti normativi nel rispetto assoluto della privacy delle famiglie e dei minori oltre al diritto di un’equilibrata informazione su benefici e rischi della pratica vaccinale, coinvolgendo associazioni e gruppi di genitori, insegnanti, personale sanitario e personale scolastico. Altro punto focale: l’attivazione, a livello di legislazione provinciale, della verifica delle possibili reazioni avverse del farmaco così che ci siano i tempi certi per stabilire un nesso causale tra vaccino e danni provocati, pena il riconoscimento dell’indennizzo da parte dello Stato come da legge 210.
La commissione ha preso atto delle proposte, mentre gli indirizzi della Provincia sembrano comunque procedere verso un’altra direzione: quella di una vaccinazione diffusa tesa a garantire la salute collettiva e a riprodurre l’«effetto gregge».