La testa e il cuore
Dopo una lotta piena di dignitoso coraggio, non privo di stoica accettazione, ci ha lasciato Agostino Trainotti, uomo di testa e di cuore, cultore della scienza e delle amicizie. L’ho conosciuto sui banchi del liceo Rosmini e l’ho rivisto per l’ultima volta solo quindici giorni fa. La nostra amicizia negli anni si è nutrita anche e molto della sua intensa frequentazione con mia moglie, entrambi impegnati nello sviluppo di una scuola importante per il nostro territorio come l’Iti Marconi di Rovereto. Agostino era la personificazione della nuova didattica in campo scientifico e in particolare nell’area informatica, era anche l’animatore dell’orientamento professionale e del collegamento con le realtà produttive che guardavano con interesse alla creatività della scuola. Ma Agostino Trainotti partiva da lontano, era inserito nel tessuto sociale come protagonista, fu due volte sindaco della sua bella Ala, anche se spesso non fu compreso, partendo dai suoi sodali democristiani. Fu animatore delle attività parrocchiali, si impegnò con passione nel volontariato, facendo tesoro delle sue preziose conoscenze delle tensioni giovanili. Non cessò mai di studiare, di approfondire. Non si accontentava mai della prima spiegazione dei problemi, voleva andare a fondo e, fedele allo spirito scientifico, non approdava mai a conclusioni definitive, pronto a ripartire con la ricerca. Era molto legato alle persone , voleva «perdere tempo» con loro, riannodare fili dispersi, inventare occasioni di incontro. Si era appassionato alla ritrovata comunità della nostra terza liceo, la viveva con entusiasmo, senza nostalgie, ma con la soddisfazione di rivedere i volti, di partecipare alle vite e alle vicende dei compagni di un tempo, per vivere ancora con una buona dose di spregiudicatezza. Un intellettuale vero, al servizio della comunità, critico e insieme fiducioso nelle potenzialità dell’uomo.
Forte la sua fede, mai consolatoria, ma garanzia di verità. Caro Agostino la terza A del liceo Rosmini ti ricorda con il nodo alla gola, ma ti terrà vicino. Mario Cossali,
di un notevole importo derivante dalle multe: da fine agosto, sono arrivati nelle sue casse circa 1,5 milioni, frutto di ben 25.000 verbali. Dopo qualche tempo di mia assenza, mi sono recato l’altro giorno in centro città. Mi ha salutato un nugolo di scritte murali, stupide e offensive. Mi chiedo: quanti scrittori murali sono stati scoperti e puniti? Francesco Borzaga,