Potere al popolo, si raccolgono ancora le firme
Toniolli: «Donne in corsa, siamo sopra il 50%». Benatti: «Alleanze, mai con Pd e Bersani»
TRENTO Presentazione di liste e programma per la sezione trentina e alto atesina di Potere al Popolo. Il movimento nato a novembre dall’iniziativa popolare concretizzatasi intorno all’attività del centro sociale napoletano «Ex Opg» ieri ha comunicato ufficialmente i nominativi dei suoi candidati per la nostra regione. Capolista al Senato Livia Menapace, capolista alla Camera Daniela Toniolli. Molti i visi sconosciuti: accanto ad alcune personalità che hanno già militato nella politica — Gabriele Benatti di Rifondazione Comunista di Bolzano, Valeria Allocato di Rifondazione Comunista di Trento — ci sono diverse persone alla primissima esperienza politica e il più giovane ha solo 28 anni. Professionisti, precari, personalità attive nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. L’equa rappresentanza di politica e società civile è uno dei capisaldi del programma nazionale di Potere al Popolo, elaborato in maniera condivisa e orizzontale e frutto di più di 300 assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale a partire da quella iniziale di Napoli.
Il riferimento esplicito è la sinistra europea e i grandi temi della tradizione politica italiana: difesa del lavoro, lotta alla precariato, rafforzamento dei servizi pubblici di trasporto e sanità, limitazioni agli incentivi per l’armamento, riconoscimento del protagonismo femminile in tutti i campi della società, tutela dell’ambiente.
Esclusa ogni possibilità di trovare momenti di dialogo con le altre forze delle sinistra: « Sia Pd che Liberi e Uguali hanno tra i propri candidati ex firmatari della legge Fornero, del Jobs Act e di tutte quelle iniziative legislative alle quali noi ci opponiamo. Impossibile trovare punti di contatto» ha puntualizzato Benatti. Sul tavolo del dibattito anche la questione dell’equa rappresentanza di genere: «Per il Senato a livello nazionale abbiamo 32 candidate capolista di sesso femminile contro i 31 candidati di sesso maschile. Non solo abbiamo rispettato la legge nazionale che impone il 40% alle donne, ma abbiamo anche superato la soglia del 50%», spiega Toniolli.
Ancora in atto in questi giorni la raccolta firme per poter presentare ufficialmente le liste a Roma. «La firma non rappresenta obbligo di voto o adesione al movimento, ma l’applicazione di un principio democratico per permettere la libera espressione del pensiero politico a tutta la cittadinanza.»