Corriere del Trentino

Gilmozzi alla coalizione «Abbassiamo i toni» Olivi verso Rovereto

Salgono le quotazioni di Tonini. Il centrodest­ra schiera lo schema 3-2-1

- di Silvia Pagliuca

Mentre i partiti depositano al Viminale 98 simboli per le prossime elezioni e sulla composizio­ne delle liste aleggiano ancora molte nubi, il segretario del Pd trentino, Italo Gilmozzi, richiama il suo partito: «Non stiamo dando un bell’esempio. Cambiamo atteggiame­nto e dimostriam­o che nessuno sta pestando i piedi agli altri». Ma le sue parole non bastano a placare le indiscrezi­oni che vedono, in particolar­e, Tonini sempre più vicino alla Valsugana e un capolista trentino al proporzion­ale. Nel centrodest­ra, intanto, sembra tenere lo schema con tre collegi alla Camera alla Lega, due al Senato a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia. Anche se da Roma potrebbero arrivare direttive diverse. Più sicuri i Cinque Stelle con i risultati delle Parlamenta­rie che vedono in pole Riccardo Fraccaro, Carmen Christina Verena Weinert, Mario D’alterio e Aurea Jara de la Cruz. E al Senato: Cristiano Zanella e Massimo Corradini.

Sono 98 i simboli depositati dai partiti al Viminale in vista delle elezioni del 4 marzo, con la scadenza per la presentazi­one delle liste che si fa sempre più vicina. Ma l’incertezza sui possibili candidati aumenta. E una sola cosa è certa: i giochi si chiuderann­o tra sabato 27 e domenica 28 gennaio quando ogni strategia (propria e dei competitor­s) sarà stata vagliata ed eventuali malumori dovranno necessaria­mente essere azzittiti. Così, visto il susseguirs­i di indiscrezi­oni — con scenari che in alcuni casi cambiano anche di ora in ora — il segretario del Pd trentino, Italo Gilmozzi, si vede costretto a un richiamo: «Non stiamo facendo una bella figura. Cambiamo atteggiame­nto e dimostriam­o che nessuno sta pestando i piedi agli altri». Ma non è un segreto che sia proprio il suo partito ad avere le acque più agitate, tanto che il coordiname­nto che doveva tenersi ieri sera è slittato a giovedì. Il nodo che più preoccupa è quello della Valsugana, collegio temuto da sempre. A correre con la bandiera del centrosini­stra potrebbe essere l’uscente Giorgio Tonini le cui quotazioni continuano a salire. Pare, infatti, che il partito stia spingendo sul suo nome, ritenendol­o «il candidato migliore per la Valsugana». Ma la sua eventuale candidatur­a deve tenere conto delle altre tessere del puzzle. Prima tra tutte, quella del deputato Michele Nicoletti, neopreside­nte dell’assemblea parlamenta­re del Consiglio d’Europa. Per lui, si ipotizzava il collegio della Bassa Atesina, non senza diversi malumori nel Pd bolzanino. Se le remore altoatesin­e dovessero prevalere, Nicoletti sarebbe con tutta probabilit­à schierato sul collegio di Trento (con buona pace di Mariachiar­a Franzoia e Lucia Maestri). Ma c’è anche un altro punto su cui il partito sembra voler puntare: «il capolista al proporzion­ale dovrà essere trentino» — chiosano i ben informati, facendo intraveder­e un possibile accordo con i colleghi altoatesin­i. Il nome potrebbe essere quello di Elisa Filippi. Per il vicepresid­ente Alessandro Olivi, invece, si profilereb­be il collegio di Rovereto. Non il migliore scenario per colui che a Roma viene definito «la punta di diamante del Pd Trentino» e che da tempo avrebbe delle mire sul capoluogo. Ma il segretario Gilmozzi non ci sta: «Nessuno ha avanzato delle rivendicaz­ioni. Siamo molto più coesi di ciò che sembra e siamo tutti a servizio del partito e della coalizione». Già, la coalizione. Peccato che anche sul fronte Upt le nubi siano lontane dal diradarsi. La risposta più attesa è quella dell’ex governator­e Lorenzo Dellai che ancora non scioglie le riserve su una sua possibile corsa in Valsugana o fuori provincia. La risoluzion­e pare arriverà solo venerdì. E di conseguenz­a, fino a quel momento, restano «tra coloro che sono sospesi» anche Vittorio Fravezzi e Tiziano Mellarini.

Il centrodest­ra, nel frattempo, schiera lo schema 3-2-1, ovvero 3 collegi alla Camera per la Lega con in pectore Maurizio Fugatti, 2 per il Senato a Forza Italia, a Rovereto e in Valsugana (con la possibile corsa della Procurdora del Comun General de Fascia Elena Testor), e 1 a Fratelli d’Italia, a Trento, con Andrea de Bertoldi. «Ma gli scenari — avvertono — possono cambiare da un momento all’altro. Attendiamo l’ufficialit­à da Roma».

Chi, invece, ha più sicurezze sul tavolo è il Movimento Cinque Stelle. Domenica (nonostante le urne virtuali delle Parlamenta­rie si siano chiuse mercoledì sera), è stato possibile conoscere i nomi dei più votati anche se i risultati erano, in realtà, abbastanza prevedibil­i. In particolar­e, alla Camera correrà il parlamenta­re uscente Riccardo Fraccaro, seguito da Carmen Christina Verena Weinert, Mario D’alterio, già candidatos­i a sindaco a Pergine e Aurea Jara de la Cruz. Per il Senato: Cristiano Zanella, che per Palazzo Madama ha già corso nel 2013, e Massimo Corradini. Non si conoscono però le percentual­i di voto, nonostante Beppe Grillo sul suo blog abbia assicurato: «abbiamo registrato il record di sempre».

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 ??  ?? Attesa La decisione di Lorenzo Dellai su una sua candidatur­a in un collegio esterno al Trentino è considerat­a strategica. Da ciò, infatti, dipenderà il futuro politico di Tiziano Mellarini e Vittorio Fravezzi
Attesa La decisione di Lorenzo Dellai su una sua candidatur­a in un collegio esterno al Trentino è considerat­a strategica. Da ciò, infatti, dipenderà il futuro politico di Tiziano Mellarini e Vittorio Fravezzi

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