«Strumento diffuso in Europa Da noi molti non lo conoscono»
Poggio: «Si insiste troppo sulla presenza costante della madre»
Barbara Poggio, professoressa associata alla facoltà di Sociologia dell’Università di Trento nonché prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’ateneo, da molti anni porta avanti ricerche e progetti sul tema della paternità e di una più equa divisione dei ruoli in ambito lavorativo e familiare.
Professoressa Poggio, come giudica i dati sui congedi diffusi dall’Inps?
«Mi sembra una buona notizia: lavorare sui padri è molto importante e il congedo, del resto, è uno strumento che tutti i paesi europei hanno da tempo, con in molti casi periodi più lunghi di quanto previsto da noi».
Emerge, a livello nazionale, che sono ancora molti i padri che, pur avendone diritto, non ne usufruiscono. Come mai secondo lei?
«Va detto che non è uno strumento notissimo, nel tempo abbiamo avuto modo di renderci conto che molte persone non ne sono a conoscenza e quindi è importante anche fare informazione sul tema. Poi, naturalmente, c’è una ragione culturale: le aziende non spingono affinché i padri si assentino, anche se solo per pochi giorni, e sono più rassegnate all’idea che siano le donne a farsi carico della cura dei figli. I metodi di dissuasione messi in campo sono molti, sia dai datori di lavoro che anche dai colleghi stessi».
Un atteggiamento che si registra spesso anche oltre i contesti lavorativi.
«Certo, la necessità di una presenza costante e irrinunciabile della madre è sempre sottolineata, anche in tante campagne, e purtroppo questo non aiuta». Rispetto ad altre regioni d’Italia il dato del TrentinoAlto Adige è molto positivo, sia per i congedi obbligatori che per quelli facoltativi. Cosa ha fatto la differenza, secondo lei?
«Da noi si lavora ormai da anni su questo tema, ci sono molti enti in campo, come l’Università o l’Agenzia del lavoro. Quando ci si muove informando e sensibilizzando i risultati poi sono tangibili. Ci sono inoltre molti studi, svolti in altri paesi europei, che mostrano gli effetti positivi dei congedi presi dai padri: le madri riescono ad avere un’organizzazione migliore, mentre gli uomini stabiliscono una relazione più stretta con i propri figli riuscendo a conservare con loro un contatto forte».