Lite in strada dopo il sorpasso azzardato, a processo
Panda di traverso per bloccare l’altra auto. Ventenne condannato per violenza privata
TRENTO Il camper davanti, dietro una Fiat Panda che viaggia a bassa velocità, poi c’è un terzo automobilista, a bordo di una Volkswagen Polo.
Ha fretta, tenta il sorpasso, si sposta sull’altra corsia, d’altronde c’è spazio, ma a quel punto la Panda esce all’improvviso. Una manovra azzardata, non segnalata. Il conducente della Polo frena, poi in preda alla rabbia e nel tentativo di evitare lo schianto, suona il clacson. Sale la tensione. La Panda rientra, ma il conducente si lega al dito lo «sgarbo» subito. E parte l’inseguimento.
Accade tutto in fretta. Tallona la Polo per un chilometro poi si mette di traverso in mezzo alla carreggiata bloccando la strada all’altro automobilista. Infine le urla e poi i pugni sferrati contro il finestrino della portiera della Polo. Il giovane automobilista avrebbe infine sfogato la sua rabbia contro la fiancata sferrando calci e pugni.
È la cronistoria dell’ennesima lite sulla strada tra automobilisti, un copione che si ripete chissà quante volte. Ma questa volta la baruffa si è conclusa in Tribunale. Il conducente della Fiat Panda, un ventitreenne, originario di Trieste, ma residente a Vicenza, è finito a processo per violenza privata e danneggiamento. La vicenda risale al 10 ottobre del 2015 e nei giorni scorsi si è aperto il processo davanti al giudice Greta Mancini.
Il ventenne è stato condannato a un mese e dieci giorni di reclusione per violenza privata, mentre è stato assolto dal reato di patteggiamento. L’automobilista dovrà anche pagare le spese processuali. Oltre al fronte penale si potrebbe aprire uno civile per i danni alla carrozzeria della Polo.