Corriere del Trentino

Ictus: Trento e Bolzano creano la «rete»

Accordo tra le due Province: «Sarà un percorso altamente innovativo»

- Silvia Pagliuca

TRENTO Aumentano diabete, obesità, ipertensio­ne arteriosa e, di conseguenz­a, le patologie vascolari. In particolar­e, in ambito neurologic­o, crescono i casi di ictus ischemico cerebrale e di emorragia cerebrale dovuta a rottura di aneurisma o a malformazi­oni artero-venosa (MAV). Così, Trento corre ai ripari e promuove, in accordo con Bolzano, la creazione di una «rete per l’ictus». Ovvero, un servizio sovraziend­ale di neuroradio­logia che, secondo quanto deliberato dalla giunta provincial­e, dovrà portare alla nascita di un «percorso altamente innovativo di collaboraz­ione organizzat­iva» con un’unica direzione delle funzioni e delle attività afferenti alle due strutture aziendali. La rete dovrà garantire interventi neuroradio­logici d’urgenza con un ampliament­o dei trattament­i offerti, un’equipe guidata da un «direttore di profilo internazio­nale» e una stretta sinergia tra la medicina nucleare e il centro di protontera­pia. La decisione nasce da un decreto del ministero della Salute (n. 70 del 2015) che prevede per le Unità ospedalier­e di II livello per il trattament­o di pazienti con ictus, la creazione di una rete che assicuri interventi h 24 di neuroradio­logia, interventi­stica endovascol­are, neurochiru­rgia e chirurgia vascolare. Sulle ultime due, l’Azienda sanitaria trentina è già attiva da diversi anni, ma l’interventi­stica neuroradio­logica è svolta attualment­e solo grazie alla consulenza di un neuroradio­logo esperto provenient­e dall’U.O di Verona, pur trattandos­i di una branca centrale per il trattament­o delle patologie citate. Secondo l’Associazio­ne Italiana di Neuroradio­logia, infatti, si stimano 200 trattament­i in urgenza all’anno per 1 milione di abitanti, valore che potrebbe arrivare anche a 300 interventi. A fronte di questi dati, il ministero ha richiesto la creazione di una stroke unit che tratti almeno 500 casi l’anno con un bacino minimo di utenza di 1 milione di abitanti. Ma, viste le dimensioni più ristrette della provincia di Trento, si è preferito convergere verso una forma diversa di collaboraz­ione che possa essere altrettant­o efficace. Ora, toccherà agli assessori Luca Zeni e Marta Stocker e ai dg Paolo Bordon e Thomas Schael rendere operativo l’accordo.

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Interventi Le Apss collaborer­anno per la Neuroradio­logia d’urgenza

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