Corriere del Trentino

Pöllinger: «Abbiamo dichiarato il preallarme»

Protezione civile, il direttore monitora la situazione. Problemi anche a Vallelunga e Tures

- Luigi Ruggera

BOLZANO Il direttore dell’Agenzia della Protezione civile, Rudolf Pollinger, sta seguendo in prima persona l’evolvere della situazione: «Come Protezione civile abbiamo decretato lo stato di preallarme, cioè di allerta a livello arancio, in gergo bravo, il terzo su una scala di 4. Serve a segnalare un livello di preallarme con un evento rilevante in atto che necessità di uno stato di operativit­à da parte delle forze d’intervento. Il centro funzionale provincial­e e le centrali operative sono in contatto con la zona colpita e intervengo­no con tutte le misure necessarie per tenere a bada il rischio per la popolazion­e e il territorio. Sulle singole valanghe le decisioni vengono poi prese, come previsto, dalle commission­i locali nei vari Comuni. Ci sono in alcune zone quasi due metri di neve: una situazione straordina­ria». Attualment­e sono ben nove le strade chiuse al traffico. Le più importanti sono la strada statale che porta a Passo Resia, tra San Valentino alla Muta e Resia, e la strada statale che porta a Passo Rombo, dal bivio per Corvara in Passiria. Off limits anche le strade provincial­i di Resia, Vallelunga, Riva di Tures, Prämajür, Burgusio-Slingia, Val d’Ultimo e Val Senales. «In queste aree ci sono diversi masi isolati, anche se per adesso non si è resa necessaria per fortuna alcuna evacuazion­e» spiega Pollinger. Il pericolo valanghe, in Alta Val Venosta, è aumentato al massimo grado: molto forte, 5 su una scala di 5. Secondo il bollettino provincial­e, oggi potrebbero arrivare altre nevicate, con un aumento del limite fino a 2000 metri. Ieri mattina, una valanga si è staccata nei pressi di Ridanna, ma per fortuna senza investire nessuno: non si segnalano feriti. Intanto anche in Austria, in Tirolo, per la prima volta da quasi vent’anni, è stato proclamato il massimo livello di pericolo valanghe (5 su scala di 5). Sono isolati i centri sciistici di St. Anton e Ischgl, dove 10mila persone attendono la fine dell’emergenza.

Allerta Il pericolo è di livello massimo Problemi anche in Tirolo

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Sereni Bambini giocano a Maso Corto

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