Comunicazione, gli utenti recuperano 435.000 euro
Cresce l’attività del Corecom, l’organo che si occupa della conciliazione tra cittadini e operatori della comunicazione. Il bilancio è stato tracciato ieri dal presidente Carlo Buzzi. Dal 2014, in sostanza, sono stati oltre mille gli interventi del consiglio. E nell’anno delle elezioni nel mirino ci sono le fake news.
TRENTO L’attività del consiglio provinciale per le comunicazioni in risposta alle richieste dei cittadini è in costante crescita. È quanto emerge dal quadro presentato ieri da Carlo Buzzi, presidente del Corecom, l’organo che si occupa della conciliazione fra cittadini e operatori della comunicazione. Interventi che crescono, affiancati specularmente dal critico aumento dei tempi necessari alla risoluzione delle controversie.
Dal 2014, sono stati 1.091 gli interventi conciliativi dell’organismo provinciale per le comunicazioni. La complessità dell’attività conciliativa, quindi, cresce. E di pari passo cresce la somma che l’intervento del Corecom in risoluzione delle controversie ha fruttato agli utenti, specialmente nell’ultimo anno: nel 2017 sono stati oggetto di restituzione quasi 435.000 euro. Sale anche il numero delle volte in cui i cittadini hanno contattato il consiglio (principalmente tramite e-mail, ma anche telefonicamente). Erano 8.462 nel 2015; sono stati 13.300 i contatti nell’ultimo anno.
«Negli ultimi anni — spiega Buzzi — sono più che raddoppiati gli interventi e nella stessa contingenza abbiamo dovuto dimezzare il personale, arrivando a coprire metà della pianta organica. Questo ha allungato i tempi di risposta, ma lo standard rimane al di sotto media nazionale». Oggi, infatti, occorrono di media 120 giorni per risolvere una contestazione. Cifra triplicata negli anni, che l’organo intende ridimensionare. Velocizzare i tempi di risposta «per mettere a disposizione della collettività un servizio celere» può essere fatto «aumentando il personale predisposto», come viene scritto nel report delle attività concluse dal Corecom nel 2017.
Fra le iniziative, ce ne sono state altre di pubblica utilità. Dalla predisposizione di programmi per tutelare i minori nell’utilizzo delle nuove forme di comunicazione alla mappatura del segnale televisivo su tutto il territorio (che ha messo in luce le zone critiche), alla verifica delle domande di contributo giunte dalle imprese televisive, radiofoniche e online locali. Corecom, poi, ha riscontrato un «quadro sostanzialmente equilibrato nelle informazioni diffuse» dai monitoraggi di emittenti radiofonici e televisivi locali.
Per quanto attiene i monitoraggi socio-politici, il lavoro più cospicuo riguarderà il 2018. Nell’anno delle elezioni, politiche e provinciali, il consiglio provinciale per le comunicazioni si prepara ad approfondire le nuove frontiere della comunicazione: fake news, big data e percezione degli utenti sull’erogazione dell’informazione.