Itas: il cda indica la strada Ramo vita, più agenti
Vita: accordo con Ccb e più agenti. Sindacati: «Ora un rappresentante nel cda»
Il consiglio d’amministrazione ha approvato ieri il nuovo piano industriale per il triennio 2018-2020.
TRENTO Il gruppo Itas si appresta a crescere ancora. Questo è ciò che prevede il piano industriale per il triennio 20182020 elaborato nel corso di oltre sei mesi dal direttore generale Raffaele Agrusti e approvato ieri dal consiglio d’amministrazione.
Quello sottoposto ieri ai componenti del board è un documento definito da molti «importante» e «lungo, «ricco di tecnicismi» che prevede crescite per tutti i rami del gruppo. Tutti i dettagli del nuovo piano sono stati illustrati nel corso della mattinata ai componenti del consiglio di Itas Mutua e nel pomeriggio a quelli del consiglio di Itas Vita. Novità estremamente rilevanti riguardano proprio questo ramo, il cui sviluppo nei prossimi anni si fonderebbe su due capisaldi: da un lato vi sarebbe l’intenzione di ridurre il più possibile i rischi e dall’altro quella di aumentare la patrimonializzazione, quindi le coperture.
La principale novità sarebbe la sottoscrizione di un accordo con Cassa centrale banca che prevederebbe la vendita di prodotti attraverso le filiali. Parallelamente, il piano industriale fisserebbe l’aumento del numero di agenti di oltre il doppio, passando dagli attuali 40 a oltre 100.
Ieri pomeriggio, intanto, nel corso della seduta del cda il rappresentante di Hannover Re, Georg Pickel, avrebbe annunciato l’intenzione di rimanere in Itas Vita «semplicemente perché hanno fiducia nell’attività della società e nello sviluppo futuro prospettato dagli attuali vertici» spiegano fonti interne.
Resta ora da capire come verrà accolto tale disegno dai delegati, tra i quali cominciano a serpeggiare preoccupazioni relative ai bilanci della compagnia, che hanno risentito delle recenti acquisizioni e che necessitano di tempo per consolidarsi. Ieri intanto una dura critica è arrivati dai rappresentanti dei lavoratori. «Apprendiamo con stupore e rammarico, per l’ennesima volta tramite la stampa, notizie relative a fatti gravi che coinvolgono l’azienda, sebbene in più occasioni sia stato chiesto alla governance di informare prontamente e direttamente le rappresentanze sindacali sulle tematiche riguardanti il gruppo assicurativo» scrivono in una nota congiunta First Cisl, Fisac Cgil, Snfia e Uilca. «Negli anni da parte delle organizzazioni sindacali si è portata avanti la richiesta del rappresentante dei lavoratori nel cda» sottolineano i sindacalisti proprio nel bel mezzo del processo di riorganizzazione della governance chiesto dall’Ivass. «In previsione di una possibile revisione dello Statuto, i lavoratori chiedono si tenga finalmente conto di tale richiesta — scrivono — Si dovrà pertanto assegnare un posto nel cda al rappresentante designato dai lavoratori perché possa tutelarne i legittimi interessi e portare ai massimi vertici le esigenze, segnalazioni e suggerimenti per una migliore e compartecipata gestione funzionale della mutua, recuperando e sviluppando comportamenti etici e trasparenti a tutti i livelli».