Corriere del Trentino

Alta Venosta, incubo valanghe Turisti evacuati

In paese resiste solo la famiglia Folie: «Rimaniamo barricati dentro casa»

- Marco Angelucci

BOLZANO «Adesso va tutto bene ma abbiamo avuto paura. Le valanghe hanno sfiorato l’albergo». Quei cumuli di neve giganti che minacciava­no l’albergo di Vallelunga hanno impression­ato tutti. Anche gli sciatori esperti e navigati che si trovano nella zona per fare alpinismo. Tra loro c’era anche Hubertus Berti Golf, allenatore di volley germanico e appassiona­to di sci fuori pista. Adesso lassù è rimasta solo la famiglia Folie, titolare del Ferienheim. Sono in otto, tra cui tre bambini. «Noi siamo in tre ma — racconta Irene Folie — ci hanno raggiunto i parenti perché casa loro era insicura. Siamo stati a lungo senza elettricit­à, ci scaldiamo e cuciniamo con la stufa. Legna e cibo non ci mancano, per fortuna. Rimaniamo barricati in casa. Il sindaco ha vietato di uscire».

«Solitament­e scegliamo il versante nord delle Alpi. Non avevo mai visto tanta neve» dice Berti Golf. Sportivo di profession­e - da allenatore ha guidato le Generali Haching in Champions league nel 2013, anno in cui ha vinto la coppa di Germania — Golf è arrivato a Vallelunga insieme a un gruppetto guidato dall’alpinista Markus Stabler.

«Dovevamo partire ieri ma era impossibil­e muoversi. Strade chiuse e dei cumuli di neve impression­anti. Alcune slavine sono cadute proprio vicino all’albergo. Stamattina — racconta Golf — hanno fatto esplodere delle cariche per far cadere la neve. É stato impression­ante. Poi con il sole l’atmosfera si è fatta anche più rilassata. La macchina organizzat­iva — riconosce il mister — che si è messa in moto è stata molto efficace. C’erano i pompieri, il soccorso alpino, l’esercito, i carabinier­i. Tutto ha funzionato molto bene, ringraziam­o i soccorrito­ri».

Ora Golf si trova insieme agli amici al Sonnenhof di San Valentino dove è stato allestito un campo di prima accoglienz­a per gli evacuati.

«Speriamo — prosegue — di poter tornare al più presto a Vallelunga. Dobbiamo recuperare le macchine e anche tutto il nostro equipaggia­mento da sci. Non abbiamo potuto portare nulla con noi, in elicottero non c’era spazio per tutto. Adesso non ci resta che allungare la vacanza in Alto Adige».

A San Valentino c’è anche la proprietar­ia del Sonnenhof, Martina Thöni. «In albergo non è rimasto più nessuno. Siamo tutti stati evacuati, anche il personale. Abbiamo solo messo la deviazione di chiamata» dice Thöni, proprietar­ia dell’albergo- rifugio che si trova oltre i 1.800 metri di quota. «Speriamo — aggiunge la titolare — che la situazione torni alla normalità in fretta. Nel giro di uno o due giorni vorremo poter tornare su».

Nell’albergo c’era tutto per sopportare un lungo isolamento ma l’altissimo rischio valanghe ha imposto l’evacuazion­e dei 75 turisti e dei 20 dipendenti che si trovavano al Langtaufer­erhof. Tra loro anche qualche bambino.

I momenti peggiori sono stati durante la notte quando una grande slavina ha colpito una chiesa e ha letteralme­nte lambito l’hotel. «Quando sono arrivati gli elicotteri ci siamo resi conto che la situazione era grave» dice una turista germanica ai microfoni di stol. «Adesso stiamo bene, continuiam­o la vacanza».

 Berti Golf Le slavine sono cadute a pochi metri dalla nostra camera Martina Thöni Speriamo di poter tornare nel giro di poco tempo

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Isolato L’hotel Langtaufer­erhof ricoperto dalla neve

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