Alta Venosta, incubo valanghe Turisti evacuati
In paese resiste solo la famiglia Folie: «Rimaniamo barricati dentro casa»
BOLZANO «Adesso va tutto bene ma abbiamo avuto paura. Le valanghe hanno sfiorato l’albergo». Quei cumuli di neve giganti che minacciavano l’albergo di Vallelunga hanno impressionato tutti. Anche gli sciatori esperti e navigati che si trovano nella zona per fare alpinismo. Tra loro c’era anche Hubertus Berti Golf, allenatore di volley germanico e appassionato di sci fuori pista. Adesso lassù è rimasta solo la famiglia Folie, titolare del Ferienheim. Sono in otto, tra cui tre bambini. «Noi siamo in tre ma — racconta Irene Folie — ci hanno raggiunto i parenti perché casa loro era insicura. Siamo stati a lungo senza elettricità, ci scaldiamo e cuciniamo con la stufa. Legna e cibo non ci mancano, per fortuna. Rimaniamo barricati in casa. Il sindaco ha vietato di uscire».
«Solitamente scegliamo il versante nord delle Alpi. Non avevo mai visto tanta neve» dice Berti Golf. Sportivo di professione - da allenatore ha guidato le Generali Haching in Champions league nel 2013, anno in cui ha vinto la coppa di Germania — Golf è arrivato a Vallelunga insieme a un gruppetto guidato dall’alpinista Markus Stabler.
«Dovevamo partire ieri ma era impossibile muoversi. Strade chiuse e dei cumuli di neve impressionanti. Alcune slavine sono cadute proprio vicino all’albergo. Stamattina — racconta Golf — hanno fatto esplodere delle cariche per far cadere la neve. É stato impressionante. Poi con il sole l’atmosfera si è fatta anche più rilassata. La macchina organizzativa — riconosce il mister — che si è messa in moto è stata molto efficace. C’erano i pompieri, il soccorso alpino, l’esercito, i carabinieri. Tutto ha funzionato molto bene, ringraziamo i soccorritori».
Ora Golf si trova insieme agli amici al Sonnenhof di San Valentino dove è stato allestito un campo di prima accoglienza per gli evacuati.
«Speriamo — prosegue — di poter tornare al più presto a Vallelunga. Dobbiamo recuperare le macchine e anche tutto il nostro equipaggiamento da sci. Non abbiamo potuto portare nulla con noi, in elicottero non c’era spazio per tutto. Adesso non ci resta che allungare la vacanza in Alto Adige».
A San Valentino c’è anche la proprietaria del Sonnenhof, Martina Thöni. «In albergo non è rimasto più nessuno. Siamo tutti stati evacuati, anche il personale. Abbiamo solo messo la deviazione di chiamata» dice Thöni, proprietaria dell’albergo- rifugio che si trova oltre i 1.800 metri di quota. «Speriamo — aggiunge la titolare — che la situazione torni alla normalità in fretta. Nel giro di uno o due giorni vorremo poter tornare su».
Nell’albergo c’era tutto per sopportare un lungo isolamento ma l’altissimo rischio valanghe ha imposto l’evacuazione dei 75 turisti e dei 20 dipendenti che si trovavano al Langtaufererhof. Tra loro anche qualche bambino.
I momenti peggiori sono stati durante la notte quando una grande slavina ha colpito una chiesa e ha letteralmente lambito l’hotel. «Quando sono arrivati gli elicotteri ci siamo resi conto che la situazione era grave» dice una turista germanica ai microfoni di stol. «Adesso stiamo bene, continuiamo la vacanza».
Berti Golf Le slavine sono cadute a pochi metri dalla nostra camera Martina Thöni Speriamo di poter tornare nel giro di poco tempo