Nylon «bio», c’è la firma tra Aquafil e Genomatica
Bonazzi: «Saremo leader nella sostenibilità»
TRENTO La collaborazione tra Aquafil e Genomatica è realtà. È stata annunciata ieri la sottoscrizione dell’accordo pluriennale che legherà la multinazionale del presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi, all’azienda californiana, leader nel settore della bioingegneria, per la produzione di nylon di origine vegetale.
«Puntiamo a essere leader di sostenibilità per il nylon e siamo entusiasti dell’opportunità di essere i primi a portare ai nostri clienti i benefici di questa nuova tecnologia, perfettamente in linea con il nostro impegno nella creazione di prodotti sostenibili» ha commentato Bonazzi, amministratore delegato di Aquafil, aggiungendo che «il contributo di Genomatica in termini di tecnologia, innovazione ed esperienza ci aiuterà a raggiungere questo obiettivo».
Il progetto di ricerca per il nuovo materiale è stato avviato già un anno fa. Nel corso di questi mesi le due aziende hanno approfondito la fattibilità dell’iniziativa e ieri è arrivato l’«ok» ufficiale.
L’obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare un bioprocesso (il «Geno Cpl» di cui Genomatica è titolare del brevetto, ndr) vantaggioso in ottica commerciale per produrre caprolattame, ingrediente fondamentale per la produzione di nylon, utilizzando ingredienti rinnovabili di origine vegetale in sostituzione dei materiali derivati dal petrolio greggio tradizionalmente impiegati. Il nuovo processo potrebbe essere utilizzato in maniera massiva, dato che il caprolattame ha un mercato globale che supera le cinque milioni di tonnellate all’anno.
Il processo «Geno Cpl» ambisce quindi alla definizione di un metodo di produzione di materiale ecologico ed economicamente sostenibile, consentendo così ai titolari delle licenze e ai loro clienti di differenziarsi offrendo prodotti a base vegetale le cui performance saranno equiparabili al nylon ottenuto dal cadell’amministratore prolattame derivato dal petrolio greggio e che non richiederanno alcun intervento di adattamento dei processi e dei macchinari rispetto alla catena di produzione tradizionale.
Come avviene già con Econyl, il metodo per la produrre di nylon 100% rigenerato da rifiuti sviluppato da Aquafil, il processo Geno Cpl consentirà di eliminare un numero significativo di sottoprodotti comuni alla tradizionale produzione di caprolattame derivato dal petrolio greggio.
«Grazie a prodotti più sostenibili, aziende visionarie come Aquafil soddisfano i clienti e conquistano quote di mercato» è stato il commento delegato di Genomica, Christophe Schilling, dopo la firma dell’accordo. «Questo è un altro esempio di come Genomatica sia in grado di applicare il potere della biologia per realizzare prodotti chimici di largo consumo in modo migliore — prosegue il manager statunitense — Vorremmo ora impiegare l’innovazione biotecnologica per migliorare i prodotti in nylon e replicare il successo che abbiamo già ottenuto con il nostro processo “Geno Bdo”, che consente di produrre butylene glycol da fonte naturale e per il quale abbiamo anche vinto l’Icis Innovation Award».
Schilling Grazie a prodotti più sostenibili, aziende visionarie come Aquafil soddisfano i clienti e conquistano quote di mercato